I “sette libri per l’autunno” di… Caterina Pusateri

Appassionata libraia e dispensatrice di ottimi consigli alla Feltrinelli Libri e Musica di Palermo, Caterina Pusateri presenta una carrellata di romanzi in gran parte… a stelle e strisce, con un paio di significative eccezioni. Classici, di viventi e non, che hanno segnato il suo percorso di lettrice

“Shining” di Stephen King (Bompiani)

Difficile scegliere un libro di King tra tutti, la sua produzione, si sa, è vasta e ricca di cose meravigliose destinate a durare negli anni. Ho scelto Shining perchè è una storia intensa e ruota molto intorno al rapporto padre-figlio, una sfumatura che, sebbene Kubrick abbia creato un capolavoro, nel film non viene fuori, non completamente almeno. Un romanzo agghiacciante e magnifico!

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“Alta fedeltà” di Nick Hornby (Guanda)

Un pomeriggio di molti anni fa entravo alla Feltrinelli di via Maqueda in veste di cliente, scelsi questo libro attratta dal titolo e dalla “F” di Fedeltà disegnata come una nota stilizzata. Rob, trentacinquenne appassionato di musica in una Londra anni ’90, mi catturò dalla prima pagina e da allora non ho mai smesso di leggere Hornby.

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“Revolutionary Road” di Richard Yates (Minimum Fax)

Yates è uno scrittore seducente, leggere i suoi libri è come andare a cena in un ristorante raffinato e restare con la voglia di tornarci presto. Ho scelto questo fra tutti perchè è il mio preferito; Frank e April Wheeler sono due giovani sposi apparentemente felici che scivolano inesorabilmente verso il dramma inevitabile della vita.

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“Lamento di Portnoy” di Philip Roth (Einaudi)

Philip Roth è (sarebbe più corretto usare il verbo essere al passato ma non voglio) il più grande scrittore americano. Potreste tirare fuori dagli scaffali Hemingway, Faulkner, Steinbeck o Bellow perfino, ma per me lui è il più grande. Ho scelto di consigliare Lamento di Portnoy perchè è con questo libro che Roth si è rovinato la reputazione prima ancora di farsene una.. Difficilmente leggo un libro per la seconda volta, Lamento l’ho già letto tre volte, e non è detto che mi fermi qui.

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“Non abitiamo più qui” di Andre Dubus (Mattioli 1885)

Andre Dubus l’ho conosciuto grazie a una collega di Milano che, naturalmente, oggi è diventata anche un’amica. Uno scrittore che non imbroglia mai, che crede fermamente che l’amore possa far danni tanto quanto il disprezzo, se non di più, nello spasmodico tentativo di proteggere chi amiamo.

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“Una cosa divertente che non farò mai più” di David Foster Wallace (Minimum Fax)

Se Roth è il mio faro nello sconfinato oceano della letteratura, Wallace è il mio porto sicuro durante le mareggiate della mia vita di lettrice. Questa Cosa divertente…, nata sotto forma di articolo per la rivista Harper’s, altro non è che la descrizione di una settimana trascorsa dall’autore a bordo di una lussuosa nave da crociera. Niente di così straordinario, se non fosse che Wallace era la persona meno probabile per affrontare una simile esperienza. Per dirla con parole sue: «In queste crociere extralusso di massa c’è qualcosa di insopportabilmente triste (…) a bordo della Nadir – soprattutto la notte, quando il divertimento organizzato , le rassicurazioni e il rumore dell’allegria cessavano – io mi sentivo disperato».

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“La morte del padre” di Karl Ove Knausgaard (Feltrinelli)

Knausgaard ha completamente stravolto la mia percezione di scrittura come l’avevo intesa fino a prima di imbattermi nella sua straordinaria opera. Sei massicci volumi dei quali, fino ad ora, sono stati tradotti in Italia dalla bravissima Margherita Podesta Heir i primi cinque. Una scrittura del tutto nuova per me, uno stile asciutto ed evocativo al tempo stesso, un’onestà che forse avevo trovato prima solo nei libri di Bukowski. La morte del padre è il primo passo verso un cammino sorprendente e magnifico nella vita di Karl Ove, un viaggio nelle (non sempre) fredde terre scandinave, dentro e fuori la vita dell’autore. Chi mi conosce sa che quando si parla di Knausgaard riesco a diventare ammorbante, fastidiosa quasi, nel mio desiderio di farlo conoscere a più lettori possibile!

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4 pensieri su “I “sette libri per l’autunno” di… Caterina Pusateri

  1. Gaetano Castronovo dice:

    Rosella Postorino Le assaggiatrici Feltrinelli.
    Una donna, la sua storia, in un periodo storico “difficile”. La forza di poter raccontare il nazismo da un’ottica mai analizzata: da una tedesca non nazista, obbligata a subirne le conseguenze. Una “Storia” della Morante alla tedesca…

  2. Antonio dice:

    E’ sempre stata il mio porto sicuro. Da cosa leggo e i suoi consigli e i suoi giudizi vanno presi, per quel che mi riguarda, a scatola chiusa. Ci conosciamo dalla Feltrinelli di via Maqueda. Per me, bei tempi, con una libreria “su misura”!

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