#Top11, i libri italiani del 2019 che abbiamo amato di più

Non una classifica (dopo la proclamazione di tante classifiche autorevoli), ma una selezione di libri – senza pretese di esaustività – pubblicati da autori italiani nel corso del 2019 (qui i Top11 stranieri), scelti da chi scrive per LuciaLibri : non tutti hanno votato e non tutti hanno espresso le tre preferenze (numero massimo) consentite. Il risultato? Undici titoli più amati, presentati in ordine alfabetico, alcune menzioni speciali per chi si è avvicinato alla Top11 (ci siamo pronunciati anche con una lista nel 2018 e con una nel 2017), e a seguire altre citazioni in ordine sparso

#Top11

“Il treno dei bambini” di Viola Ardone (Einaudi)

treno

“Febbre” di Jonathan Bazzi (Fandango)

febbre

“La morte di Penelope” di Maria Grazia Ciani (Marsilio)

penelope

“La straniera” di Claudia Durastanti (La Nave di Teseo)

straniera

“Breve storia del mio silenzio” di Giuseppe Lupo (Marsilio)

silenzio

“Tempo curvo a Krems” di Claudio Magris (Garzanti)

Krems

“Svegliami a mezzanotte” di Fuani Marino (Einaudi)

mezzanotte

“Lo stradone” di Francesco Pecoraro (Ponte alle Grazie)

stradone

“Madrigale senza suono” di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri)

madrigale

“Il colibrì” di Sandro Veronesi (La Nave di Teseo)

colibrì

“Un altro candore” di Giacomo Verri (Nutrimenti)

candore

Menzioni speciali

“I leoni di Sicilia” di Stefania Auci (Nord), “Benevolenza cosmica” di Fabio Bacà (Adelphi), “Vicolo dell’immaginario” di Simona Baldelli (Sellerio), “La luce è là” di Agata Bazzi (Mondadori)“La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante (e/o), “Necropolis” di Giordano Tedoldi (Chiarelettere)

Altri libri

“È da lì che viene la luce” di Emanuela E. Abbadessa (Piemme), “L’Italia profonda” di Arminio/Ferretti (Gog), “Noi felici pochi” di Patrizio Bati (Mondadori), “Calafiore” di Arturo Belluardo (Nutrimenti), “Il diavolo in Terrasanta” di Enrico Brizzi (Mondadori), “La botanica delle bugie” di Elisa Casseri (Fandango), “Piccola italiana” di Giacomo Cacciatore (Fernandel), “La logica della lampara” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi), “Peccati immortali” di Cazzullo/Roncone (Mondadori), “Ottanta rose mezz’ora” di Cristiano Cavina (Marcos y Marcos), “Quella metà di noi” di Paola Cereda (Giulio Perrone) “Troppo lontano per andarci e tornare” di Stefano Di Lauro (Exorma), “La figlia della libertà” di Luca Di Fulvio (Rizzoli), “Pietro e Paolo” di Marcello Fois (Einaudi), “Una domenica” di Fabio Geda (Einaudi), “Siamo Palermo” di Hornby/Cuticchio (Mondadori), “Arruina” di Francesco Iannone (Il Saggiatore), “Vani d’ombra” di Simone Innocenti (Voland), “La revisione” di Leva/Pastore (Mondadori), “Cuorebomba” di Dario Levantino (Fazi), “L’albatro” di Simona Lo Iacono (Neri Pozza), “Via Terra delle Mosche” di Gioacchino Lonobile (Il Palindromo), “L’impero della polvere” di Francesca Manfredi (La Nave di Teseo), “Io Khaled vendo uomini e sono innocente” di Francesca Mannocchi (Einaudi), “Idda” di Michela Marzano (Einaudi), “Anime prigioniere” di Ezio Mauro (Feltrinelli/Emons), “Fedeltà” di Marco Missiroli (Einaudi), “Il libro dei vulcani di Islanda” di Leonardo Piccione (Iperborea), “Il giardino dei mostri” di Lorenza Pieri (e/o), “La notte della sinistra” di Federico Rampini (Mondadori), “Il capopopolo” di Nino Savarese (Il Palindromo), “Con in bocca il sapore del mondo” di Fabio Stassi (Minimum Fax), “Il mistero del cadavere nel barile” di Salvo Toscano (Newton Compton), “Veleno” di Pablo Trincia (Einaudi), “Sogni e favole” di Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie), “Il giorno della Nutria” di Andrea Zandomeneghi (Tunué).

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