I “sette libri per l’inverno” di… Massimiliano Boni

Sette storie consigliate dall’autore de “Il museo delle penultime cose”: saggi, romanzi, testi ibridi, titoli che sono già classici e altri che meritano di essere (ri)scoperti. Sette suggerimenti in nome della buona lettura

“La via di Schenér” di Matteo Melchiorre (Marsilio)

Un giovane ricercatore ricostruisce la storia di un piccolo sentiero, ormai dimenticato, che per secoli collegava due valli, e per esse due mondi: l’impero asburgico e i commerci di Venezia. La scrittura è agile, lo studio interessante, gli inframmezzi biografici vivaci. Un buon esempio di come fare divulgazione storica attraverso la trama narrativa.
La storia di un sentiero smarrito, e del mondo che viveva grazie a esso.

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“Il cappello di Vermeer” di Timothy Brook (Einaudi)

La caduta, senza conseguenze, di un giovane studioso in un fossato olandese dà il via a un testo pregiato, interessante, a tratti avvincente. da Vermeer a Delft, dalle ceramiche olandesi a quelle cinesi, dalle Indie alle Americhe, dal tabacco all’argento. Brook ci fa visitare il mondo del ’600, e ci mostra come sia possibile unire divulgazione scientifica e letteratura, con un risultato che affascina, diverte, e ci fa capire qualcosa anche dell’oggi.
La storia del ’600, vista da angoli e dettagli particolari.

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“Una storia di amore e di tenebra” di Amos Oz (Feltrinelli)

Erede di un’intera civiltà finita nelle ceneri di Auschwitz, la famiglia Klaushner riesce a sbarcare in Palestina. Amos è l’unico figlio di un intellettuale timido e di una donna delicata e fragile. La terra che li ospita è dura, e quando Israele nasce è subito attaccata. Eppure in questo libro ampio, fluente, è bello e dolce lasciarsi trasportare, e rivivere la storia di un mondo scomparso e di una giovane nazione che resiste e lotta per la propria libertà, anche se non tutti i suoi figli sapranno resisterle.
La storia di un uomo e di un’intera nazione.

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“Anime baltiche” di Jan Brokken (Iperborea)

I Paesi baltici rischiano di essere associati a una vaga espressione geografica. Racchiusi al confine d’Europa, tra i mari del nord e la minacciosa Russia, per secoli vi si sono sviluppate civiltà ricche, vivaci, fiere di conservare la propria libertà, troppe volte repressa. Brokken, partendo da un viaggio per mare, a poco a poco ci racconta alcuni dei luoghi più importanti, ricostruisce storie recenti e passate, fino a mettere in scena una cultura in parte scomparsa, in parte rinata.
La storia di tre paesi del Nord, e dei loro uomini e donne migliori.

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“La lingua salvata” di Elias Canetti (Adelphi)

Attraverso i ricordi della propria infanzia, Canetti ci racconta il mondo che eravamo: l’Europa precedente alla prima guerra mondiale, in cui gli uomini emigravano e si confondevano, viaggiando dalla Bulgaria all’Inghilterra, da Parigi a Vienna. Il piccolo Elias, presto costretto a sostenere la morte improvvisa del padre, crescerà al fianco della madre, e imparerà l’importanza di salvare la lingua d’origine per conservare la propria memoria, e far crescere la propria identità mittleuropea.
La storia di una grande intellettuale del ’900.

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“Le variazioni Reinach” di Filippo Tuena (Beat)

In questo magistrale romanzo Tuena restaura le vite di due famiglie ebraiche di Parigi, tra le più facoltose e famose, che pur dando onore e arte al proprio paese, ne furono tradite, condannate alla deportazione. Tuena, intrecciando alle biografie e di quel tempo le proprie riflessioni personali sulla scrittura, il tempo, la memoria, riporta in vita l’esistenza delle vittime, attraverso una lingua suadente e una ricostruzione storica impeccabile.
La storia di due grandi famiglie francesi.

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“Austerlitz” di W. G. Sebald (Adelphi)

Austerlitz è un uomo senza memoria. Vive a Londra, ricorda appena alcune scene della propria infanzia, che però avverte non autentica. Sarà compito del suo amico, lo scrittore, riportarne alla luce l’identità, specchio del crocevia del Novecento in cui a milioni persero tutto, compresa la vita. La scrittura di Sebald è densa, e richiede dedizione e una sorta di fede nel potere della lingua scritta. Come ogni cima da scalare, naturalmente si proverà fatica, ma una volta in vetta si comprenderà che ogni sforzo è valso la pena.
La storia della coscienza di un continente.

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