#Top11, i libri stranieri del 2018 che abbiamo amato di più

Un gioco, una cosa seria, un bilancio, uno spaccato originale, dal nostro punto di vista, sui libri di autori stranieri pubblicati nel 2018 in Italia. I componenti della redazione e i collaboratori hanno indicati i libri più amati (fino a un massimo di tre titoli indicati da ciascuno) dell’anno che è agli sgoccioli. Ne abbiamo scritto, non ne abbiamo scritto, ne scriveremo, intanto questo (autori in ordine alfabetico) è il catalogo.

#Top11

“La libreria della Rue Charras” di Kaouther Adimi (L’orma)

Adimi

“Non è mezzanotte chi vuole” di Antonio Lobo Antunes (Feltrinelli)

La nostra recensione

antunes

“Resoconto” di Rachel Cusk (Einaudi)

chusk

“Una donna” di Annie Ernaux (L’orma)

La nostra recensione

Ernaux

“Una cena al centro della terra” di Nathan Englander (Einaudi)

La nostra recensione

Englander

“Asimmetria” di Lisa Halliday (Feltrinelli)

La nostra recensione

Halliday

“La cattiva strada” di Sèbastien Japrisot (Adelphi)

Le nostre recensioni

Japrisot

“Selva oscura” di Nicole Krauss (Guanda)

La nostra recensione

Krauss

“Un’odissea” di Daniel Mendelsohn (Einaudi)

Le nostre recensioni

Mendelsohn

“Parlarne tra amici” di Sally Rooney (Einaudi)

Rooney

“Il romanzo incompiuto di Sofia Stern” di Ronaldo Wrobel (Giuntina)

La nostra anteprima

Wrobel

Menzioni Speciali (di un soffio fuori dalla #top11)

“Una vita da libraio” di Shaun Bythell (Einaudi); “Autunno tedesco” di Stig Dagerman (Iperborea); “La dimensione oscura” di Nona Fernàndez (Gran Via); “Jesus’ Son” di Denis Johnson (Einaudi); “Berta Isla” di Javier Marìas (Einaudi); “Finché morte non sopraggiunga” di Amos Oz (Feltrinelli)

Altri libri citati in ordine sparso:

“La bastarda della Carolina” di Dorothy Allison (Minimum Fax); “L’uomo dei boschi” di Pierric Bailly (Clichy); “La settima funzione del linguaggio” di Laurent Binet (La Nave di Teseo); “Lo spirito della fantascienza” di Roberto Bolaño (Adelphi); “Gli inconvenienti della vita” di Peter Cameron (Adelphi); “Middle England” di Jonathan Coe (Feltrinelli); “Perché non sono femminista. Un manifesto femminista” di Jessa Crispin (Sur); “La morte di un artista” di Álvaro Enrigue (La Nuova Frontiera); “La vergogna” di Annie Ernaux (L’orma); “Una cosa sull’amore” di Jeffrey Eugenides (Mondadori); “Fame” di Roxane Gay (Einaudi)  “La scomparsa di Josef Mengele” di Olivier Guez (Neri Pozza); “A modo nostro” di Chen He (Sellerio); “Eleanor Oliphant “di Gail Honeyman (Garzanti); “L’amore è potere o almeno gli somiglia molto” di A. Igoni Barrett (66thand2nd); “Il latte della madre” di Nora Ikstena (Voland); “Isola” di Siri Ranva Hjelm Jacobsen (Iperborea); “Il confine del’oblio” di Sergej Lebedev (Keller); “Ricordi dormienti” di Patrick Modiano (Einaudi); “Come ombra che declina” di Antonio Munoz Molina (66thand2nd); “Lezioni di letteratura” di Vladimir Nabokov (Adelphi); “Cucinare un orso” di Mikael Niemi (Iperborea); “Il suono della vita” di Hans-Josef Orteil (Keller); “Una cartolina da Detroit di Joao Ricardo Pedro (Nutrimenti); “Perché scrivere?” di Philip Roth (Einaudi); “Autunno” di Ali Smith (Sur); “Donne che parlano” di Miriam Toews (Marcos y Marcos); “L’educazione” di Tara Westover (Feltrinelli); “Foglie d’America” di Thomas Wolfe (Corrimano); “Beautiful Music” di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos).

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