La Sicilia di La Rosa fra misteri, ironia e buon cibo

“Cous cous blues” del palermitano Dario La Rosa è una raccolta di tre racconti gialli, con un protagonista strampalato, il giornalista-gourmet Iachino Bavetta, che si improvvisa investigatore. Testardo e con uno spiccato senso della giustizia, Bavetta, fa i conti con alcuni enigmi negli scorci più belli e caratteristici dell’Isola…

Arturo è il bassotto fedele, e in certi frangenti figura chiave. Carmela l’amata moglie che gracchia, più che parlare. Ma il protagonista è Iachino Bavetta, antieroe di tre racconti scritti dal giornalista palermitano Dario La Rosa, riuniti sotto il nome di Cous Cous Blues (224 pagine, 14 euro), volume pubblicato da Bookabook. Per una lettura spensierata che si nutre di pagine rapide da sfogliare e che strappano sorrisi, questo è il libro giusto. Già testato prima della stampa da una comunità di lettori, quelli che hanno potuto assaggiarne brani on line prima dell’editing e pre-ordinato copie, sostenendo di fatto il passaggio da ebook a stampa dell’edizione cartacea: strategia e formula vincente, quella del crowfunding, di Bookabook, giovane casa editrice milanese.

Talento per i guai

Credere che dietro Iachino Bavetta ci sia lo stesso autore è un’equazione semplice e semplicistica. Anche Bavetta, però, è un giornalista; scrive per un foglio satirico e ha un talento per i guai, in cui si caccia con regolarità. Nascono così i tre gialli accomunati dalla Sicilia (anche se ambientati in tre angoli diversi dell’Isola), da colori vividi e scorci affascinanti. Quanto inconsapevolmente non si sa, ma La Rosa fa leva su un’immagine positiva della sua terra (sebbene ne conosca e illustri i mali, affidando al suo protagonista il compito di far trionfare la giustizia), su panorami da cartolina a cui aggiunge toni e personaggi scanzonati, alle prese con un mistero, di volta in volta. Lettura ideale per il post-lockdown: la solarità e gli spazi aperti in cui si muovono Iachino e Gerlando, la sua degna spalla, collega della rivista ULapino, sono un perfetto antidoto alla claustrofobia da emergenza Coronavirus.

Risvolti gastronomici e tragicomici

In questi racconti, la cui stesura iniziale è avvenuta sullo smartphone, si passa dal cuore di Palermo a una splendida isola in provincia di Trapani, Favignana, a un borgo del messinese, Alcara Li Fusi. Tre scenari, per altrettante storie, Le panelle di Tanino Speciale, La pasta coi ricci di Iachino Bavetta, La salsiccia al pepe rosa del signor Politi. A leggere soltanto i titoli (dietro i quali comunque ci sono una morte improvvisa, un omicidio e una moria di grifoni) il minimo comun denominatore, come in tanti gialli degli ultimi decenni e dei giorni nostri, è l’elemento gastronomico. Bavetta, oltre a improvvisarsi detective con risvolti tragicomici, ai fornelli se la cava più che egregiamente e, mentre cucina, gli capita di avere anche qualche intuizione giusta per sbrogliare misteri. Fatalista, mediamente indolente, sensibile e testardo, il protagonista dei racconti di Dario La Rosa fa i conti con i mali della Sicilia, affrontandoli con ironia, ma anche con squarci meditativi (e la natura siciliana in tal senso lo aiuta) e fermezza.

È possibile acquistare questo volume in libreria o qui

Un pensiero su “La Sicilia di La Rosa fra misteri, ironia e buon cibo

  1. Dario La Rosa dice:

    Un grande grazie all’autore e all’editore. Per chi scrive, ricevere uno “scritto” è un gran privilegio. Dario

Rispondi a Dario La Rosa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *