Pievani, narrare il DNA e predicare consapevolezza genetica

Uno spettacolo di musica, immagini e scienza progettato dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro si è evoluto in un volume di Telmo Pievani, “Dna. Un codice per scoprire la vita e decifrare il cancro”. Una lettura che ci ricorda – fra le altre cose – come la natura sia sempre più grande dell’immaginazione di scienziati e filosofi, ed è sempre pronta a sorprenderci

Il pianeta Terra. Da quando c’è replicazione della vita. Il Calendario Cosmico ci dice che noi sapiens siamo apparsi al mondo più o meno alle 23 e 32 minuti del 31 dicembre, la vita era iniziata a Capodanno dell’anno precedente, non appena le condizioni ambientali lo permisero; fino al 9 maggio solo organismi replicanti simili ai batteri; fino al primo novembre solo organismi monocellulari: i dinosauri arrivano il 9 dicembre, i primati il 26, pochi giorni fa per capirci. Adesso fortunosamente siamo qui, alla mezzanotte spaccata del 31 dicembre della eccezionale storia compatta della vita, una filigrana biologica che non si spezza mai. I quattro elementi chimici protagonisti sono l’onnipresente idrogeno, il duttile carbonio, il prezioso azoto e l’assai reattivo ossigeno; dunque, siamo figli delle stelle per la loro stessa origine.

Aggregazioni di molecole

Nella pozzanghera energetica iniziale o al caldo delle sorgenti idrotermali, un’aggregazione più stabile di molecole orientò le successive aggregazioni, diventando portatrice di informazione, capace con l’aiuto degli aminoacidi di trasferire messaggi che generano conseguenze, autoreplicandosi indefinitamente, catene di RNA. Poi si aggiunse un altro biopolimero più lungo, stabile ed efficiente, a doppia elica (due filamenti complementari appaiati), l’acido desossiribonucleico, ADN per le lingue neolatine, noto per tutti all’inglese, il DNA. Da 3,5 miliardi di anni resistono e resiste a stravolgimenti e catastrofi, replicandosi senza sosta come un linguaggio abbastanza semplice composto di sole quattro lettere: A di adenina, G di guanina, C di citosina, T di timina. Sarà meglio approfondirne la conoscenza, è un obbligo civico primario dello stare al mondo con gli altri esseri e fattori attorno, biotici e non biotici, viventi umani e non umani.

I meccanismi che alimentano la vita e il cancro

Il competente maestro di cultura scientifica universale Telmo Pievani (Bergamo, 1970), docente di Filosofia delle scienze biologiche e prorettore a Padova, direttore di Pikaia (il portale italiano dell’evoluzione), direttore di Il Bo Live, aveva scritto il “libretto” e gestito sul palcoscenico la presentazione di uno spettacolo di musica, immagini e scienza progettato dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, che ha girato nei teatri e nei festival di tutt’Italia da aprile 2019 alle chiusure del 2020 connesse all’emergenza sanitaria. I contenuti si sono evoluti in un interessante volume per MondadoriDNA. Un codice per scrivere la vita e decifrare il cancro (127 pagine, 18 euro) con prefazione dell’oncologo molecolare Paolo Di Fiore e precise infografiche di Marino Capitanio, senza apparati (solo una decina di indispensabili rimandi bibliografici). Il testo forse è meno coinvolgente dal punto di vista emotivo ma offre una sintesi mirabile dei meccanismi che alimentano la vita, anche nostra, e purtroppo anche il cancro.

Serendipità

La lettura inoltre si può replicare all’infinito (o quando serve ancora), la specie umana ha imparato a tramandare informazioni pure a prescindere dal DNA. Dopo le origini, i capitoli trattano temi cruciali in modo chiaro e accessibile: Il Caso e la Necessità; Last Universal Common Ancestor (LUCA); Potere al collettivo, la cooperazione cellulare; Ritorno all’egoismo, il cancro; Elogio della serendipità. Quest’ultimo termine fu usato con il suo significato moderno per la prima volta nel 1754 da Walpole, allude a curiosità libertà inventiva imprevedibilità: cercare qualcosa e trovare tutt’altro. Quando si sconfina in altre discipline, quando non si hanno obiettivi prefissati, quando la soluzione di un problema è inattesa, quando si scopre casualmente qualcosa che serve a risolvere successivamente un altro problema. Tutto ciò non sarà per caso. Né per necessità. Può essere favorito, nulla è scontato: la natura è sempre più grande della nostra immaginazione di scienziati e filosofi, ed è sempre pronta a sorprenderci. Dovremo sempre più essere geneticamente consapevoli: Pievani ci aiuta!

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