Gariffo, l’intrigo siciliano e il passato che torna

Non un semplice giallo, “Ogni cosa torna” della siciliana Patrizia Gariffo, ma anche un dramma familiare, romanzo psicologico e d’amore. In una località balneare Bianca Giusti, capitano dei carabinieri, indaga su una doppia morte violenta. Persona informata sui fatti è un sacerdote, vent’anni prima fidanzato con l’investigatrice, ora sposata. Un romanzo dall’epilogo sorprendente e ben congegnato

Trascina dalla prima all’ultima pagina, ma parlarne come di un giallo tout court sarebbe errato. Patrizia Gariffo, nata a Corleone ma da tempo adottata da Palermo, con Ogni Cosa Torna (144 pagine, 12 euro), lanciato in crowfounding e poi dalla casa editrice Bookabook, corteggia più di un genere, anche il romanzo psicologico e quello d’amore, il dramma familiare, ma non si fa sopraffare da nessuno. È una storia siciliana, ambientata in un borgo sul mare, decisamente turistico e abbastanza riconoscibile, ma che si cela sotto il nome di San Vittorio Siculo. E si avvale di una scrittura fresca, non arzigogolata, evocativa.

Un marito e un sacerdote

Vengono a galla parecchi misteri del passato dopo l’omicidio suicidio che vede come protagonista l’anziana Emma e la giovane Alina: quello che subito appare come un doppio delitto ha luogo nella villa dei Lattanzi Finetti, dove vivono la ricca Emma (segnata da un dolore vecchio di vent’anni, il suicidio del figlio) e la sua dama di compagnia, Alina, presentata alla donna da un sacerdote, don Luigi. Quest’ultimo personaggio avrà il suo peso fra le pagine, assieme alla donna che indaga, Bianca Giusti, capitano dei carabinieri (tornata in Sicilia col marito Adriano) ed ex fidanzata di Luigi, che vent’anni prima ha scelto l’abito talare. Lei, nonostante sia trascorso tantissimo tempo dalla storia, quando entra in scena lui, va nel pallone…

A galla segreti e colpe

Mentre le indagini prendono corpo e le autopsie dei corpi diventano presto decisive, smentendo conclusioni frettolose ed errate, il carisma e il fascino dell’enigmatico prete – che come minimo è persona informata sui fatti – si stagliano ed emergono, non hanno mai smesso di esercitare un influsso su Bianca. Così non c’è solo un delitto da chiarire e un mistero che nasconde la vita di Emma, ma anche i sentimenti personali di chi cerca di dare una spiegazione alla morte di due donne. Bianca e il suo passato sono romanzo nel romanzo di Gariffo. E per tutti i personaggi ciò che è alle spalle ha conseguenze, gli errori tornano, i segreti e le colpe vengono a galla, come certe storie lasciate in sospeso.

Epilogo sorprendente

Il finale è ben congegnato e sorprende, anche un lettore scafato difficilmente intuirà in anticipo l’epilogo. Patrizia Gariffo dosa bene l’intreccio fatto di passato e presente, non eccede con i dialoghi, caratterizza anche i personaggi cosiddetti minori, calibra bene la misura dei capitoli, che certo non sono lunghi, conferendo ritmo alla lettura. Nella bella copertina sembra di vedere la protagonista fra passato e presente, fra le certezze e l’ignoto che gli uomini della sua vita possono garantirgli…

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