“Il tesoro scomparso di Federico II” è il più recente libro per ragazzi della palermitana Chiara Taormina. Una storia che strizza l’occhio a Zafon e che ha come protagonisti Federico II, imperatore redivivo, e il dodicenne Eneas. Al più giovane è affidata una missione, per scongiurare che il male trionfi sul bene, come progettato secoli prima da un losco alchimista. E tutto parte da un misterioso volume che un libraio fa scoprire al ragazzo…
L’eco di Federico II non si stempera mai. Fama e memoria dello Stupor Mundi vanno di pari passo col tempo che trascorre, sono direttamente proporzionali. Anche la palermitana Chiara Taormina ha attinto a questa figura mitica, che ha lasciato segni vivi nella storia, per scrivere il suo nuovo libro per ragazzi, Il tesoro scomparso di Federico II (96 pagine, 10 euro), pubblicato dalla casa editrice Il Ciliegio, come altri suoi titoli, anche quel Ruggero e la macchina del tempo, che qualche anno fa si era fregiato della speciale prefazione dell’autore cileno Luis Sepulveda. Col suo più recente racconto, rivolto a lettori dagli undici anni in poi, Chiara Taormina, più che a Sepulveda sembra strizzare l’occhio a certe atmosfere di un altro narratore recentemente scomparso, Carlos Ruiz Zafon. E mette al centro della scena Palermo, città in cui è nata e vive.
Un dodicenne, un libraio e lo Stupor Mundi
I protagonisti della storia sono il dodicenne Eneas e un libraio, Oscar Sibilla. Quest’ultimo affiderà al ragazzo un libro piuttosto vissuto e con evidenti segni del tempo, intitolato proprio Il tesoro scomparso di Federico II, scritto da un certo Gustav Sbylenk; quest’ultimo, spiega il libraio a Eneas, è un avo del giovane e avido lettore (che quotidianamente mette da parte i soldi della merenda), e questa rivelazione accende ulteriormente la storia, che è anche un pretesto per tuffare i giovani lettori in alcuni degli angoli più suggestivi del capoluogo siciliano. Storia, magia e alchimia si mescolano in questa storia che diventa una missione per Eneas, dopo un incredibile incontro, attraverso quel libro che diventa parlante, proprio col redivivo Federico II: c’è, appunto, un tesoro da scovare, per salvare il mondo e, avverte il sovrano, non c’è molto tempo:«… abbiamo tempo fino al nuovo plenilunio, tra due settimane».
Tra i luoghi memorabili di Palermo
Ci sono di mezzo una medaglia magica e l’Ordine dei Cavalieri della Mezza Luna, un uroboro e un drago nero, il polveroso retrobottega della libreria e un albero secolare, e così il racconto di Chiara Taormina, in cui Federico II diventa una presenza costante, diventa un tripudio di fantasia e avventure per i più giovani lettori. L’imperatore e il ragazzino corrono e scansano pericoli (in particolare facendo i conti col, crudele alchimista Novimus, nemico di lunga data di Gustav Sbylenk), indagano e si rendono protagonisti di fughe rocambolesche e scoperte clamorose, attraverso alcuni dei luoghi più significativi di Palermo, dalla Zisa alla Cuba, dal castello di Maredolce alla chiesa di Santa Maria La Vetere. Il doppio epilogo, con lo scenario di altri due luoghi memorabili di Palermo, la cattedrale e monte Pellegrino, è una vittoria del bene sul male, un finale edificante al termine di una cavalcata piena di ritmo, resa con uno stile semplice e diretto
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