Tre fratelli e la pioggia, il dramma di Longo colpisce

Torna in libreria l’ischitano Andrej Longo, con la sua scrittura coinvolgente e senza orpelli. In “Solo la pioggia” il crudo resoconto di un incontro tra fratelli nell’anniversario della morte del padre, mentre le precipitazioni non danno tregua alla città…

Un dramma, in un unico atto, con una serie di eventi dapprima frenati dalla reticenza, ma che poi, una volta fuori, palesi e non più celabili, si svolgono in rapida successione, passandosi l’uno con l’altro il testimone in corsa; come se si chiamassero a vicenda in una staffetta a ostacoli del tutto improvvisata e dal finale incerto.

Il rituale al cimitero

Solo la pioggia (165 pagine, 14 euro) di Andrej Longo, in libreria con Sellerio, è il crudo resoconto del rituale incontro di tre fratelli, Carmine, Papele e Ivano, i quali ormai da qualche anno si danno appuntamento al cimitero, nell’anniversario della morte del padre e poi, da soli e, dunque, senza altre persone al seguito, cenano insieme.

Nella sera raccontata dall’autore ischitano, i tre fratelli sono a casa di Ivano, il fratello più piccolo e l’unico ad avere studiato, a non avere conosciuto la giungla della strada e soprattutto a non avere avuto parte nell’esistenza niente affatto cristallina della famiglia.

Un elemento cangiante e narrante…

Fuori, una pioggia che sembra non volere dare tregua alla città, assume lungo tutto il racconto e in modo sempre più chiaro le sembianze di un elemento cangiante e narrante al tempo stesso, che muta al mutare degli umori, delle sensazioni, e persino delle reazioni dei tre. Sarà proprio lei, con gli abbacinanti lampi ed i fragorosi tuoni che d’un tratto interrompono i silenzi interminabili di quella casa dove le maschere cominciano a cadere una dopo l’altra, a spiegare ed a predire, ed a diventare poi «quella pioggia maledetta, nella quale affogare dentro»; da cui il titolo.

Le carte sparigliate

Dalle frasi più o meno dette e soprattutto dagli atteggiamenti tenuti sembra che il cammino dei fratelli Corona, sostenuto dal “rispetto” di tutti, non possa incontrare ostacoli. E invece sarà quel “momento” scatenato, forse, da una frase a sparigliare le carte, perché «a volte – scrive Longo – basta un momento per cambiare il corso degli avvenimenti. Un messaggino mandato per errore. Una macchia d’olio per strada. Un treno perso per un contrattempo. Uno sguardo rivolto alla persona sbagliata. Basta un momento. E accadono fatti che altrimenti non sarebbero mai accaduti. Almeno questo crediamo. E se invece non fosse così? Se invece quei fatti accadessero ugualmente? Seguendo un sentiero nascosto, a volte invisibile. Per riprendere poi il filo di un destino già prestabilito».

La domanda non è di poco conto e sarà il lettore, sorretto dalla scrittura coinvolgente e senza orpelli dell’autore, a scegliere, tra le tante, la chiave di lettura di questo dramma nel quale i tre fratelli diventano essi stessi case costruite male, proprio come quelle che li hanno resi ricchi e potenti. Case dai muri sgretolati e dai tetti incerti, che non riusciranno a tenerli al riparo dal corso degli eventi e dalle loro colpe e menzogne.

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