Memoriale dal convento, la Siria a pezzi di Khaled Khalifa

Morte, cataclismi, amori vissuti o spezzati nelle pagine di “Nessuno ha pregato per loro”, romanzo di Khaled Khalifa, scomodo intellettuale siriano dalla narrazione affabulatoria. Una vicenda non ambientata nel presente ma che il presente (e la Siria attuale) richiama…

In Siria si combatte da undici anni una guerra civile interna – da una parte gli insorti contro il regime di Bashar al Assad, dietro cui ci sono gli apparati militari o gli aiuti economici di Russia, Iran e Cina – che ha spaccato il Paese, un massacro lungo oltre un decennio, un conflitto perenne con centinaia di migliaia di morti, su cui i riflettori si stanno spegnendo lentamente. In quella terra c’è uno dei maggiori scrittori del mondo arabo, Khaled Khalifa, intellettuale scomodo, che continua a non arretrare e a scrivere, nonostante tante minacce e un agguato delle milizie di Assad, da cui qualche anno fa uscì letteralmente con le ossa rotte, quelle di una mano.

La morte che gli dorme accanto

Chi scrive ha avuto la fortuna, qualche anno fa, di fargli qualche domanda. Le risposte con cui ha spiegato la sua decisione di restare comunque in patria danno la misura dell’uomo, del testimone coraggioso, ancor prima dello scrittore, che è sublime, un robusto narratore che cuce le sue storie di morte e amore, fra le poche cose di cui vale la pena scrivere. “Molti – sottolineava Khaled Kalifa, nativo della zona di Aleppo, residente a Damasco – si sorprendono della mia permanenza in Siria, avrei potuto andar via, ma non mi pento di essere rimasto. Io resto per esprimere il dolore del mio popolo. Non è facile, mi sveglio pensando alla sorte di parenti e amici. Chi è andato via mi chiedo come sto. Rispondo che quando sono a letto sento la morte che mi dorme accanto”.

Cristiani e musulmani che si amano

Anche se il suo più recente romanzo Nessuno ha pregato per loro (428 pagine, 22 euro), pubblicato in Italia da Bompiani nella traduzione dall’arabo di Elena Chiti, si apre con un’alluvione devastante, ad Aleppo nel 1907, immaginare che il panorama spazzato via dalla forza distruttrice della natura possa in qualche modo rappresentare l’attuale Siria distrutta dalla guerra non è un’idea peregrina. Nella Siria che fu, raccontata in questo libro scritto in quattro anni, non attecchiscono gli estremismi di qualsiasi natura e il radicalismo religioso, l’appartenenza a una confessione piuttosto che a un’altra è una faccenda tutto sommato secondaria, islamici, ebrei e cristiani convivono, immaginando per la propria terra un futuro radioso. La musulmana Aisha Mufti e il cristiano William Isa difendono e vivono l’amore fino alla morte, che li coglie sotto forma di assassinio brutale; il cristiano Hannah ama la musulmana Suad, un amore che si chiude con due struggenti lettere; Hannah, ad esempio le scrive:

Lungo il viaggio per svanire ti lascio le mie orme cancellate, il mio respiro, il mio rimpianto che non serve a niente, perdonami se sono stato più debole della creatura che ti sei disegnata nella mente, per me sei sempre stata la visione che mi ha riempito d’amore, non hai smesso di darmi amore con la generosità della sorella e della madre che ho perso, dell’amica che si è smarrita in mezzo agli altri ruoli e dell’amante a cui ho saputo solo entrare nel sangue e nascondermici…

Salvati dal piacere

Chi ha letto o leggerà Nessuno ha pregato per loro di Khaled Khalifa (nella foto di Francesco Alesi, Licenze Creative Commons) si invaghirà di personaggi raccontati attraverso i decenni delle loro vite, in particolare di Hanna, scampato alla catastrofe dell’alluvione assieme all’amico Zakairyya: perdono tutto a cominciare da ogni loro familiari, e fanno i conti con i rimorsi, perché sono stati salvati dal piacere e dal tradimento, dopo aver trascorso una notte fra alcol e donne. Hannah cambierà vita e si rifugerà in un convento. Guerre, carestie, tradimenti e terremoti puntellano la vicenda, ma attraverso Hanna il narratore rievocherà principalmente un passato fatto di storie d’amore, oltre che di tragedie. L’andamento affabulatorio vi rapirà. E magari vorrete recuperare i precedenti tre titoli di Khaled Khalifa editi in Italia, tutta da Bompiani.

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