Rossana Campo, eroine svalvolate e pericolo della passione

Brillanti sessantenni parigine, un po’ superficiali e un po’ inquiete, dedite al sesso fluido, agitano felicemente le pagine di “Libere e un po’ bastarde”, romanzo di Rossana Campo. Altoborghesi, dedite a party e cene, discutono di sesso, autostima, psicanalisi e non smettono d’interrogarsi sull’amore…

Da più di trent’anni sull’onda, tradotta all’estero, continua a sprigionare energia, letteraria e non. Rosanna Campo ha superato i sessant’anni – e le protagoniste del suo più recente romanzo si avvicinano a questa soglia – ma non smette di trasmettere vitalità e bellezza. Anzi, sembra più ispirata che mai. Estroso, veloce, brillante, spassoso è Libere e un po’ bastarde (142 pagine, 17 euro), che Rosanna Campo pubblica per Bompiani. Affidando alle parole della sceneggiatrice Betti, voce narrante, un’idea niente male, che dà fiducia a chi crede nella scrittura e nella lettura:

La letteratura è un secondo mondo che a volte compensa la povertà di senso e d’amore del primo.

Chiacchiere e dialoghi frizzanti di un pugno di eroine forti e svalvolate, a Parigi, costituiscono Libere e un po’ bastarde. Non mancano inquietudini dietro la patina di superficialità alto-borghese che tutto sembra avvolgere, non manca il piacere (sessuale) che fa sentire vive, non mancano cinismo e sghignazzo.

L’amore e le sue declinazioni

Vanno di fretta, bevono vini raffinati e non, frequentano party, parlano di siti di incontri, discutono di autostima, si affidano alla psicanalisi o diffidano della psicanalisi, e cercano ancora di capire qualcosa dell’amore («Ma questo cavolo d’amore, esisterà poi?»), nelle sue più varie declinazioni, dal matrimonio come prigione architettata dal patriarcato al poliamore, al desiderio che tutto brucia. Le donne mature di Rossana Campo, a cominciare da Betti («l’amante della signora sposata», che non lascia il marito) hanno ancora grande energia addosso e non si negano relazioni sessuali fluide.

Ho pensato che le donne adorano vivere nel pericolo della passione. […] Essere scopate senza sentire il pericolo, l’incertezza, non ci soddisfa.

Vieillesse pride

L’età avanzata non scoraggia, non fa paura, anzi diventa conquista e orgoglio. È una delle poche coordinate comuni per Betti (che si definisce «vecchia befana gioiosa») e le sue amiche – Federica, Lorenza, Sylvie, Alice e Gloria – alcune «sorelle di lesbodrammi», che desiderano, vogliono sedurre e sono sedotte.

Qui dobbiamo far sapere alle altre signore che arrivare alla nostra età è figo, siamo nel pieno della vita, delle nostre risorse, e ci siamo liberate da tante stronzate giovanili.

E così Rossana Campo – ligure, figlia di genitori del Sud, allieva di Sanguineti – torna a raccontare la vitalità, l’energia, l’amore come coraggio, non certo come schiavitù. Dosa consolazioni e disastri, distribuisce dipendenze affettive, scrive scene di sesso vivide e mai goffe, mai sgraziate. Ritrovare ancora la sua voce scatenata e il suo sguardo autentico è un balsamo.

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