Marta Cristofanini, l’enigmatica Luna (non solo il satellite)

Lingua di profonda ricchezza e di grande potenza visiva in “Selenide” della debuttante Marta Cristofanini, mosaico coerente di storie e universi che hanno a che fare tutti con la luna e con una ragazza, Luna. È da lei che si insinuano i tantissimi se e i forse di questi racconti…

È un esordio dai toni notturni e lunari quello di Marta Cristofanini per Racconti edizioni. Selenide (324 pagine, 16 euro) ammicca alla Luna fin dal titolo. Luna come entità stellare, amica della notte e confidente delle ombre, Luna come personaggio, una ragazza che appare e scompare, si muove nelle geografie, nelle relazioni, nel tempo, tra racconti e ricordi, sempre sfuggente, sempre errabonda. È lei la figura di ragazza che appare, silhouette che si origina dentro le scaglie di un riflesso lunare sull’acqua, nell’affascinante immagine di copertina di questa che è una raccolta di racconti apparentemente singoli, ma in realtà organicamente costruiti, a comporre un mosaico di storie e universi coerente, tutto centrato sulla Luna, satellite-pianeta al centro delle voci e delle storie che compongono ogni racconto.

Intrecci notturni

Con una lingua di profonda ricchezza e di grande potenza visiva, Marta Cristofanini si immerge, e trascina il lettore, in un mondo fatto di luci, bagliori e apparenze. Ci sono ragazzine alle soglie dell’adolescenza, universitari, uomini e donne maturi e giovani ricercatrici. Di nessuno si conosce tutto, ma tutti conoscono Luna. È da lei che si insinuano i tantissimi se e i forse di queste storie: chi è Luna, quali maschere ha indossato e svelato sui volti degli altri? Quali interrogativi ha stanato la sua improvvisa e inspiegabile assenza? Luci, pur sempre lunari, bagliori e apparenze si aprono nei momenti notturni in cui le voci si rivelano. A volte sono fiamme che ardono da una fonte invisibile, lampade, baluginare di schermi, oppure cicatrici evidenti sulla pelle, segni di corpi che storia dopo storia conquistano un posto di primo piano. I corpi, vivi, e la morte come ombra oscura che vela le esistenze intrecciate intorno a quella di Luna, la più enigmatica di tutte. Un’assenza che si rivela nella presenza ambigua di opacità nelle vite degli altri, nei tanti io e nelle identità lasciate come una muta di animale, in un rinnovamento che è una maschera, o forse una scelta, una delle tante. Ognuna è un bivio infilato per ricominciare, mettersi qualcosa alle spalle, far tacere un’oscurità che pulsa. Luna accende, presenza misterica, ogni volta rivelazione notturna.

Racconti che si fanno romanzo

Se in questa raccolta di racconti di Marta Cristofanini c’è un densissimo fascino è merito di una accurata costruzione che, a partire dai singoli racconti, struttura un’opera che in realtà rivela grande coerenza, quasi un romanzo, dove la protagonista è una Luna assente, e dove ogni capitolo, inseguendo le fasi lunari in un costante vedere e non vedere, dispiega i dubbi intorno a una porzione della sua sparizione, ricostruendo scaglie di una vita misteriosa. Luna ritorna in ogni racconto, e pagina dopo pagina, dalla sua assenza ricostruiamo la sua presenza ingombrante, ne scopriamo scaglie dalle vite altrui. Si parte da margini estremi, Luna è un’apparizione fugace tra aurore magnetiche di un futuro distopico imprecisato, si arriva indietro, nel tempo, e vicino nei confini della sua vita. Amicizie, relazioni, familiari, gravidanze, desideri di madre. È come se tutti i personaggi fossero pianeti orbitanti intorno a una stella che è in realtà una Luna, un satellite dal potere gravitazionale. Luna fa da specchio, mostra, e illumina anche quello che nell’immagine riflessa non si vede: chi c’è dietro i personaggi? Chi sono, davvero, le voci e gli sguardi che disegnano ognuno dei racconti legati a Luna? I crateri, le faglie, le venature e le fessure di ciascuno si illuminano di un’opalescenza lattiginosa che sa di sogno, di fantasia, di vite possibili. Non è dato sapere in quali tempi avvengano apparizioni e scomparse: le fasi lunari dettano il calendario di capitolo in capitolo in quello che è anche un viaggio nel tempo tra passati e futuri, quelli vissuti, e quelli immaginati. Quelli reali, e quelli di tutte le possibilità che l’esistenza di Luna ha sfiorato, legandole alla sua assenza e determinandone l’orbita.

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