Elena Mearini, il passato è alle spalle ma resta molto vicino…

I ricordi e certe persone non possono mai lasciare indifferenti: va così anche nei nuovi versi di Elena Mearini, raccolti nella silloge “A molti giorni da ieri”. Componimenti che si interrogano sulla verità, tra vita vera e sguardi onirici

A distanza di qualche anno dalla precedente raccolta, ritrovare la voce poetica di Elena Mearini trasmette sensazioni positive, leggere i suoi versi significa ncrociare uno sguardo profondo, un’anima che si interroga. In Aritmia – la precedente silloge, qui l’articolo – Elena Mearini cercava la libertà degli spazi e del pensiero, fisica e mentale, memore probabilmente di certe reclusioni legate alla pandemia. Adesso sembra indagare, in modo più intenso, tempo, memoria e verità. La sua nuova fatica è A molti giorni da ieri (74 pagine, 12 euro) ed è pubblicato da Marco Saya edizioni. Il passato, dunque, è alle spalle, molto lontano, ma l’autrice non è certo indifferente a quel che è stato, ai ricordi, alle persone di riferimento di una vita, a chi non c’è più ma sopravvive in altre forme. Il passato ghermisce il presente e non è possibile

Quanta acqua

Nella raccolta di Elena Mearini, dedicata proprio ai nonni Gino e Maria, ci sono poco più di sessanta componimenti in bilico tra ieri e oggi. Uno degli elementi ricorrenti è l’acqua, in ogni direzione, ci circonda e ci aiuta a svelare la verità, anche se questa ha a che fare con la fatica e con il dolore (una voce che sa «di radice e di terra»), non solo con la bellezza e con l’amore.

C’è l’acqua adesso / al tuo piede la pozzanghera / ai tuoi occhi il tratteggio / della pioggia che cade e scrive / e scrivendo cancella / l’invenzione del volto / – non sai più tacere chi sei – / c’è l’acqua adesso / e con l’acqua si scioglie / la bugia impietrita sul labbro.

Quel dialogo con un Tu

C’è la vita vera e ci sono sguardi onirici in queste poesie, si avverte la costante riflessione sulla nostalgia e sull’assenza, sul tempo che sfugge ed erode tutto, su ciò che è piccolo e vulnerabile («Metti a memoria la nota minore»). Evoca ed è al tempo stesso concreta, l’autrice, in dialogo probabilmente con un Tu cangiante, che è ogni volta diverso ed è anche se stessa, le sue domande di un tempo finito, quello in cui era una bimba accudita. Leggere queste poesie è fonte di sollievo e riflessione, ma anche di rischio e di timore. Ed è un buon segno, di versi che lasciano indifferenti ce ne sono abbastanza in giro. Eliana Mearini è una poetessa vera, dal percorso sincero e coerente.

Seguici su InstagramTelegramWhatsAppThreadsYouTube Facebook e X. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *