“In Inghilterra con gli Oasis” è un libro intimissimo di Giulio Carlo Pantalei, puntellato di citazioni e dichiarazioni degli Oasis. La storia dell’amore dell’autore per la band di Manchester – che cerca pezzi della storia dei fratelli Gallagher nei luoghi in cui sono cresciuti e si sono affermati – e per una ragazza. Un volume che ogni “medferit” dovrebbe leggere…
Pub e sale di registrazione, angoli di strade e case popolari, negozi di dischi, principalmente a Manchester, ma anche a Londra, a Liverpool e in qualche altro angolo mitico per la musica inglese. La topografia è presto fatta e c’è qualcuno che l’ha percorsa chilometro dopo chilometro, a caccia di un ricordo, di qualcosa nell’aria, per dare corpo ad anni di immaginazione. Colpa e merito di due storie d’amore, per una ragazza, e per una band, gli Oasis che in questo 2025, fino al mese di novembre, riempirà gli stadi del Regno Unito, del nord America, dell’Asia orientale, dell’Oceania e dell’America Latina. Una band ritrovata dopo lunghissimi anni di separazione delle due anime più tronfie e geniali, due ex ragazzacci, fratelli, che hanno marchiato gli anni Novanta a modo loro, probabilmente senza inventare nulla di nuovo, ma prendendo il meglio del meglio che c’era stato prima e ridandogli vita, incanalando il sentimento di un tempo in una direzione precisa. C’è tutto questo dietro un libro che non può mancare nelle case dei madferit, i più accaniti appassionati della musica dei fratelli Gallagher, una delle ultime uscite della collana Passaggi di dogana di Giulio Perrone editore, In Inghilterra con gli Oasis. Urban Glory (107 pagine, 16 euro), scritto da Giulio Carlo Pantalei.
Emarginazione e successo
È un libro naturalmente puntellato da sprazzi di storia, dichiarazioni (trovatemi interviste più spassose di quelle a Noel e a Liam negli ultimi trent’anni della musica) e citazioni dei più e meno famosi testi delle canzoni degli Oasis. È un libro, quello scritto da Giulio Carlo Pantalei, pieno del disagio sociale, della sfrontatezza, dell’emarginazione, del coraggio e del successo di due fratelli, cresciuti fra piccoli furti e grandi stupidaggini, figli di un alcolista che non teneva a bada le mani, e grazie a una madre che se li è caricati addosso, permettendo loro di restare a galla, di emergere di farcela, in maniera impensabile. Ed è un libro intimissimo, la storia di un ragazzo che si appassiona alla musica da piccolo, grazie al padre, e che diventa un musicista, anche per cover band degli Oasis, e che realizza sogni grazie al rock’n’roll.
Lieto fine
È una storia con un lieto fine, con i biglietti di uno dei concerti di Wembley in pugno per il protagonista e voce narrante, e per la sua ragazza, Layla (da Eric Clapton), che via via diventa sempre più Lyla, come una canzone degli Oasis. In poche pagine l’autore riesce a raccontare momenti, vite, generazioni. Lo stile è fresco e sbarazzino, il libro è piccolo, entra ovunque. Portatelo con voi.
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