Cedrone e il declino del sogno comunitario

Una disincantata analisi di un amore in crisi, quello fra l’Ue e gli italiani. Ecco cosa è il saggio “Dentro l’Europa. Cambiarla per rafforzarla” di Carmelo Cedrone. L’autore si rivolge però ai giovani, indicando la possibilità di un nuovo inizio…

Un amore in crisi, quello tra l’Unione Europea e gli italiani. Non solo gli italiani, in realtà. Carmelo Cedrone nel suo saggio Dentro l’Europa. Cambiarla per rafforzarla (258 pagine, 14 euro), pubblicato da Ponte Sisto, analizza le ragioni di questo disamoramento con l’amarezza di chi ha vissuto da vicino le tappe di un disastro annunciato.

L’autosufficienza dei Palazzi di Bruxelles

L’autore, che è stato rappresentante Uil nella Confederazione europea dei sindacati e componente del Comitato economico e sociale europeo, denuncia «l’autosufficienza dei Palazzi di Bruxelles» e «la catastrofe sociale» provocata dall’aver «lasciato i lavoratori, i cittadini e i piccoli imprenditori colpiti dalla crisi senza nessuna rete protettiva». Questo ha provocato il declino del sogno comunitario. Non c’è tramonto senza alba, però. Cedrone, che attualmente coordina il Laboratorio Europa-Eurispes, si rivolge quindi ai giovani in un lungo confronto fatto di domande e risposte, indicando la possibilità di un nuovo inizio. Appunto, l’alba di una UE capace di trasformarsi negli Stati Uniti d’Europa.

Le quattro “I” dell’Italia

Impegnato nei giorni scorsi a Catania, Enna e Caltanissetta per la presentazione del suo libro, Cedrone indica con spietata lucidità le colpe “nostrane” nel flop dell’Unione. Quattro “I”, come Italia: «Inaffidabile, incompleta, incomprensibile, instabile». Quindi, la staffilata sugli italiani (pochi o nessuno escluso) presenti nelle istituzioni europee: «Non si tratta di un comportamento tanto diverso da quello praticato in Italia. Prevalenza dell’individualismo e poca voglia di giocare insieme la partita».

Non è questa l’Europa

Il lavoro di Carmelo Cedrone si apre con la prefazione del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che sottolinea «la rabbia dell’autore a causa della mancanza di un piano comune in favore degli investimenti e dell’occupazione per salvaguardare i diritti sociali fondamentali». «Insomma – scrive ancora Barbagallo – non è questa l’Europa che sognavamo di consegnare ai nostri figli. Il Sindacato, però, a livello nazionale ed europeo non ha smarrito questo obiettivo e prosegue la sua battaglia per conseguirlo». Il volume, che contiene la postfazione di Natale Antonio Rossi, propone pure interventi di Mario Draghi e Frans Timmermans.

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