Borrasso, fantasmi familiari come un amico…

“Storia dei miei fantasmi” dello scrittore casertano Francesco Borrasso è una raccolta di racconti sulle ansie che vivono dentro noi, ci perseguitano e, a volte, vincono. Pagine che spingono il lettore a guardare in faccia le proprie paure, a tremare, leggendo parole che si vorrebbero dimenticare

Nel suo ultimo libro, Storia dei miei fantasmi (144 pagine, 14 euro), edito da Caffè Orchidea, Francesco Borrasso predilige il genere del racconto, “spesso considerato ingiustamente un genere fantasma”, che affonda la lama nelle ferite e affronta quei fantasmi che “sono rimasti a ragionare con noi, in un’anticamera intima e quotidiana”

Nei meandri dell’anima

I fantasmi di Borrasso sono ombre e sagome che prendono forma al chiaro di luna, si materializzano nei sogni e accompagnano i personaggi nei meandri della propria anima, nella profondità di un abisso fatto di paure antiche, ancestrali che si scontrano a pugni duri con il coraggio di vivere. Le storie che lo scrittore casertano ci racconta vedono come protagonisti personaggi diversi, ma accomunati dalle stesse ansie, che portano avanti la loro personale lotta. Sono fantasmi presenti tra di noi, che non lasciamo andare via, che si nascondono dietro una porta pronti ad entrare nella realtà della vita quotidiana. Tra le pagine c’è chi è ossessionato dalla morte, dalla scomparsa dei propri cari; chi è terrorizzato dall’amore, un terrore che impedisce di abbandonarsi all’altro; c’è il bambino alfanumerico che non vuole essere abbracciato; c’è il figlio che fa i conti con il dolore provocato dalla prematura perdita del padre.

«Li vedi tutti questi fantasmi, nella stanza?» […] «Quali fantasmi?» […] «Guarda…». Aveva indicato lui. «…in quell’angolo lì c’è qualcosa che ho fatto un giorno, qualcuna che ho conosciuto, cose che mi hanno fatto male, c’è qualche ferita, molte cicatrici, ematomi mai riassorbiti»

Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi

Lo stile è preciso, spontaneo. Racconti e dialoghi brevi, battute ad effetto penetrano nell’animo del lettore che si immedesima nella forza delle parole. La profondità con la quale è raccontata ogni storia lo strappa da tutte le difficoltà su cui, nella vita vissuta, ha sorvolato. 25 storie, 25 fantasmi che hanno la stessa familiarità di un vecchio amico: in ognuno di essa chi legge ritrova le proprie paure, i propri pensieri, gli amori passati e quelli presenti, le parole già pronunciate, gridate, trascritte su un foglio dimenticato nel fondo di un cassetto. Il giovane scrittore casertano ha la straordinaria capacità di raccontare con delicatezza la fragilità umana, gli errori che cerchiamo di scrollarci di dosso, i timori che attanagliano l’animo dell’uomo, senza mai abbandonarlo, riconducibili tutti all’amore, per gli altri e per la vita. Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi, ha scritto David Forster Wallace e Borrasso lo conferma: «Ogni storia d’amore ha il suo grado di imperfezione, e in alcune, vincono i fantasmi»

L’uomo è un’isola

Ogni uomo è solo, con le proprie decisioni da prendere. Un’isola, irraggiungibile da tutto e da tutti, circondata dal mare. Solo i fantasmi fanno compagnia, perché nascono nella nostra mente e sono legati a noi come lacci stretti in un nodo indissolubile.

“Margot è un’isola di teschi, chi approda sulle sue rive, resta abbagliato dallo splendore e all’inizio non fa caso alla paura; ma c’è sempre chi salpa, c’è sempre qualcuno che fugge via, perché con il tempo, la solitudine di un’isola spezza le ossa, e costringe a cercare intere città”.

Storia dei miei fantasmi è una raccolta di racconti popolati da fantasmi che vivono dentro di noi e, alle volte, hanno la meglio. La lettura del libro non li scaccerà, non vi guarirà, ma vi spingerà a guardare in faccia le paure, a tremare leggendo parole che avete tentato di dimenticare.

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