Originale Pagano, giallo da sciogliere tra pandemia e razzismo

“Caramelle dai conosciuti” di Aldo Pagano rilancia per la terza volta il pm Emma Bonsanti, suo malgrado costretta a indagare sull’omicidio di un conclamato fascista, la cui associazione si sostituiva alle istituzioni, latitanti, in un quartiere di Bari, travolto dall’emergenza Covid-19. La soluzione sembra scontata e a portata di mano ma, tra ironia e riflessione, la pm va oltre…

Bari ai tempi del Covid e di uno strisciante razzismo che non accenna ad attenuarsi, nonostante una società sempre più multiculturale e multireligiosa. Un sostituto procuratore, Emma Bonsanti, che torna per la terza volta su carta, con una serialità che significa un consistente successo fra i lettori, alcuni dei quali immagineranno già una trasposizione televisiva delle sue avventure. Un’indagine classica che non si ferma alle prime presunte apparenti verità, e che non si tira indietro quando vira su uno sguardo prettamente sociale e antropologico. Il palermitano Aldo Pagano ha trovato una voce e un personaggio e va dritto per la sua strada, anche in questa sua ultima fatica edita da Piemme, Caramelle dai conosciuti (311 pagine, 19,50 euro), che segue La trappola dei ricordi e Motivi di famiglia.

Il fascista sgozzato, l’etiope indiziato

Il mistero che Emma Bonsanti deve svelare riguarda la morte violenta (gola tagliata, lividi feroci e diffusi) di Matteo Cardone, fascista di dominio pubblico e razzista conclamato, che ha rotto i ponti con la famiglia d’origine. Eppure indigenti, giovani e famiglie guardano a lui e alla sua associazione di estrema destra come a un sostegno e punto di riferimento, in sostituzione delle istituzioni latitanti. Non fa mancare alloggi e cibo a chi, nel rione Libertà della città di Bari, è travolto dalla pandemia e dai suoi risvolti più concreti: la storia è ambientata dopo il lockdown, ma gli effetti dell’emergenza sono ancora vivi. Una solidarietà che si interrompe. Cardone è ritrovato morto in una fabbrica dismessa. Il sostituto procuratore creato da Aldo Pagano (palermitano non di scoglio), cerca di guardare la vicenda senza pregiudizi politici, valuta una soluzione semplice e scontata (Samuele Saleh, etiope, come principale indiziato, specie dopo la sua fuga), ma per andare abbastanza rapidamente oltre. La superficie non può bastarle. Tanto più che i media “danzano” sul cadavere, strumentalizzano cinicamente il caso ed esasperano gli animi con titoli e articoli che non sono certo politicamente corretti.

L’Italia e le sue contraddizioni

Fragile e disinibita nel privato (divisa almeno fra due amori), caparbia e dura in pubblico, il pm Emma Bonsanti è l’ennesimo personaggio che prova a comprendere l’Italia e le sue contraddizioni (nello specifico populismo e xenofobia) attraverso un quotidiano lavoro di indagine, che fa i conti non solo con gli indizi. Il suo burattinaio Pagano spruzza pochissimo di dialetto la lingua, alterna ironia e riflessione (contro i muri d’odio e la paura del diverso) in un mix piuttosto riuscito, in un noir che si sviluppa in modo originale, tenendo attaccato alla pagina chi legge.

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