Vannicelli, per chi vuol salire sulle barche del romanzo francese

Nelle poche pagine di “Roman! Breve elogio del romanzo in terra di Francia” Andrea Vannicelli omaggia e ritrae e i protagonisti della letteratura d’oltralpe dal XIX secolo al presente. Con la speranza di suscitare nel lettore la voglia di intraprendere un meraviglioso viaggio

Fedele al suo sottotitolo, l’opuscolo di Andrea Vannicelli, docente di francese e dottore di ricerca – Roman! Breve elogio del romanzo in terra di Francia, edito da Oligo – è un vero e proprio omaggio al romanzo francese dal diciannovesimo secolo ad oggi. L’autore parte da una metafora marinara, con la quale paragona la letteratura francese a una grande arca e il genere narrativo in questione a tante imbarcazioni quanti sono i tipi di romanzo: «La somiglianza tra nave e romanzo è sorprendente», egli ci dice, «nella costruzione […], nella composizione spesso tripartita […], nella necessità di imbarcarsi verso un altrove». Seguendo questa metafora, i lunghi romanzi d’avventura alla Dumas sono delle navi da crociera, mentre se lo scopo del testo è la critica del tempo, come nel caso di Houellebecq o di Chevallier, quale migliore mezzo se non un agile e snello brigantino?

Ritratti

Organizzato in due parti, la prima consacrata al romanzo ottocentesco, la seconda ai cento anni che vanno dal 1920 al 2020, Roman! è sostanzialmente concepito come una galleria di ritratti, alcuni ricchi in dettagli, come nel caso di Balzac e Proust, ai quali l’autore dedica molte pagine, altri appena abbozzati, come Flaubert o Zola, quasi a voler lasciare al lettore il desiderio di conoscerli o riavvicinarvisi personalmente. 

Accanto agli autori incontournables dell’Ottocento, Vannicelli procede nella seconda parte con un raggruppamento di tipo tematico ed elogia scrittori quali Proust, tra i meriti del quale Vannicelli annovera la capacità di fondere i «tradizionali confini tra la soggettività dello scrittore e quella del suo lettore-interlocutore»; Giono, definito un «maestro del racconto», fino a Houellebecq, padre di una «letteratura senza eroe», senza tralasciare un cenno al premio Nobel Annie Ernaux. 

Perlustrare dall’alto

Certo, come lo stesso autore afferma, poco meno di ottanta paginette non bastano a restituire la grandezza e la quantità della produzione romanzesca francese che è invece stata trattata più approfonditamente in altri lavori di Vannicelli: basti ricordare il suo Il tramonto dei lumi. Storia della letteratura francese da Chateaubriand a Houellebecq (Gog, 2017). Lo scopo qui è una evidente perlustrazione dall’alto, una «navigazione compiuta via satellite» che oltre al desiderio dell’omaggio, ha in sé la speranza di suscitare nei lettori la voglia di salire su una di quelle imbarcazioni per intraprendere un meraviglioso viaggio nel romanzo «in terra di Francia».

È possibile ordinare questo e altri libri presso Dadabio, qui i contatti

Questo elemento è stato inserito in Letture e taggato .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *