Se l’amore materno non c’è, ci pensa la Nothomb…

Gelosia e invidia sono i sentimenti che animano “Colpisci il tuo cuore” dell’autrice belga. Temi che non sono una novità, ma sono estremizzati. Un romanzo breve che scava, meglio di tanti manuali di psicologia, nella complessità del rapporto tra una madre anaffettiva e una figlia che anela amore, fino al colpo di scena finale

Look dark, cappelli bizzarri, poca confidenza con la tecnologia, Amélie Nothomb si limita a fare quello che ci si aspetta davvero da ogni autore, scrivere e pubblicare. Con regolarità leggendaria. Prendendo pezzi di vita o, comunque motivi biografici, e rivoltandoli come un calzino. Il suo ultimo romanzo, come d’abitudine breve, per esempio, risparmierebbe l’acquisto di parecchi manuali di psicologia, va più a fondo e più chiaramente nella complessità della relazione tra una madre e una figlia.

Temi ricorrenti, declinati in modo nuovo

Di madri tutt’altro che amabili (ad esempio quella di Uccidere il padre), di gelosia (ad esempio in Antichrista) e invidia, del desiderio d’essere amati (Sabotaggio d’amore), Nothomb ha già scritto abbondantemente, implacabilmente. Rischia di incepparsi in certi meccanismi, in qualche manierismo, persevera, ma in modo nuovo, nel recente Colpisci il tuo cuore (128 pagine, 15 euro), tradotto da Isabella Mattazzi, pubblicato come sempre dalla casa editrice Voland, non una semplice sigla ma una famiglia per l’autrice belga. Crudele e nera, tutta al femminile (con gli uomini relegati sullo sfondo), la storia di Colpisci il tuo cuore è imperniata sull’assenza dell’amore materno, su una forma non consueta di invidia, quella di una madre per la propria figlia, frutto di una gravidanza non voluta, di un matrimonio riparatore con Olivier, capolinea della giovinezza della bellissima Marie, a soli vent’anni.

Lingua concisa, materia incandescente

La lingua concisa e affilatissima ben si adatta alla materia incandescente che Nothomb (qui una nostra intervista) maneggia in questo suo ultimo libro. La maneggia alla sua maniera, senza giudicare, in modo asettico, contrapponendo opposti netti, bianco da una parte e nero dall’altra, non c’è molto spazio per le sfumature. Fotografa la meschinità di Marie, la sua voglia d’essere invidiata, di volere stare sempre al centro dell’attenzione, il suo desiderio di piacere più della figlia, la piccola e stupenda Diane, la gelosia distruttiva, e non l’amore incondizionato, che nutre verso la primogenita dei suoi tre figli. Tanto la madre è crudele e anaffettiva, quanto la piccola (naturalmente precocissima, quando ha pochi anni d’età, specie nei suoi pensieri), invece aspira a pochi gesti d’affetti, accontentandosi perfino di contatti involontari. Crescendo, dopo essere stata allevata più che altro dai nonni, Diane farà di tutto per non somigliare a Marie, solidale, aperta agli altri, studia medicina. Incontra una “seconda madre”, non dissimile dalla prima, ma con un’anima decisamente più “corazzata” rispetto al passato. Scrittura e lettura scorrono veloci, fino al colpo di scena magistrale. (L’illustrazione di Amelie Nothomb è di Francesco Lo Iacono)

È possibile acquistare questo volume in libreria o a questo link https://www.ibs.it/colpisci-tuo-cuore-libro-amelie-nothomb/e/9788862433150

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