#URAS. Carrington da (non) leggere prima della buonanotte

#Uras sta per Un Racconto A Settimana. Questo spazio diventerà un appuntamento puntuale e, ci auguriamo, imperdibile per tutti i nostri lettori. Si comincia con una short story della britannica Leonora Carrington, figura leggendaria, pittrice oltre che scrittrice, che ha vissuto gran parte della vita in Messico

Titolo: La debuttante
Autrice: Leonora Carrington
Editore: Adelphi
Stato: In commercio (2018)
Ebook: Sì

Illudendomi di essere una specie di padre-libro che rilascia delle perle letterarie indimenticabili, perlustro librerie e biblioteche, da abituale lettore di racconti, alla ricerca di un libro che possa miscelare il mio gusto per l’orrore e le storie della buonanotte per mia figlia. In questo incessante peregrinare, mi è capitato di recente di leggere una raccolta che desideravo da tempo, si chiama La debuttante di Leonora Carrington, edita da Adelphi. L’autrice, personaggio indimenticabile che vi consiglio di approfondire per la sua personalità straordinaria e per le sue opere pittoriche (una la trovate in copertina), scrive senza fronzoli e le storie – tutte molto brevi – scivolano rapide tra animali parlanti e umani, nell’assoluta e apparente normalità delle cose. Carrington innesta una o più cose sbalorditive – nel racconto La casa della Paura un cavallo invita l’autrice in una villa popolata da strane creature vestite con abiti ecclesiastici, conducendola poi a una festa in cui sarà presente la Paura adagiata alla romana su un grande letto – e poi procede lungo una quotidianità che può essere esasperante e opprimente, eppure assolutamente coerente. Così può pure capitare che una ragazzina non voglia partecipare alla festa data in suo onore dalla madre e chieda alla sua amica – una delle sue poche amiche – di sostituirla. La sua amica è una iena che accetta di buon grado solo dopo aver strappato la faccia della cameriera e averne mangiato il cadavere, ad eccezione dei piedi che conserverà in un sacchetto perché sazia. Quella maschera umana le servirà per occultarsi meglio alla festa. È il racconto che dà il titolo alla raccolta e mi suggerisce che, in fin dei conti, mia moglie, con cui ho spesso divergenze di letture, ha sempre ragione: non sono particolarmente bravo a indovinare le storie giuste per le persone che mi stanno attorno.

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