Mary Miller e tutta la fragilità in cui incespichiamo

Mary Miller ha scritto un romanzo che ha il sorriso sulle labbra, ma la storia è mordace, dolorosa, senza ritorno. Louis, assicuratore in pensione, ha un ex moglie, e un cane, Laika, che irrompe nella sua vita. Una vicenda, ambientata in una cittadina costiera del conservatore Mississipi, che sembra dirci: cercate di essere umani e comprensivi…

Due litri di Pepsi e ritirare le medicine per il diabete, per questo Louis McDonald Jr era uscito di casa, ma quando ha visto la macchina di Ellen (la sua ex moglie) non ha capito più niente. Si è fatto prendere dal panico e anzichè svoltare a destra, ha deviato a sinistra, ritrovandosi alla spiaggia e finendo per sentirsi terribilmente attratto da dei “sonnolenti palloncini e un cartello con su scritto “cani gratis” affisso sulla cassetta delle lettere di un’abitazione. Quel giorno Harry Davidson, infermiere diplomato, ha deciso di dar via tutti i suoi cani, ha “scoperto che la sua nuova moglie era allergica” e Layka, “una meticcia in lieve sovrappeso” con il pelo “di un bianco brillante con una chiazza nera intorno all’occhio destro. Un orecchio nero e uno bianco” e “l’aria non particolarmente sveglia” è quella cui si affeziona Louis.

Giornate tutte uguali

È così che Layka è destinata ad entrare nella sua vita, una “tranquilla” vita da pensionato fatta di qualche bottiglia di birra, cibo smezzato con l’ex cognato Frank che non si presenta mai a mani vuote e le giornate tutte uguali passate sul divano a guardare l’ennesima puntata di Nudi e crudi, a guardare gli altri attraverso quella bilancia che conta i chili che immancabilmente continuano ad accumularsi. Per tutta la vita Louis ha venduto polizze assicurative, ha divorziato da Ellen perchè ormai era tempo di farlo, vede raramente Maxine, sua figlia e la sua nipotina, rimproverandosi per questo. Ora che suo padre è morto e la sua eredità dovrebbe essergli accreditata sul conto (ma tarda ad arrivare) è certo di poter riscattare le sue giornate. Tutta la vita di Louis sembra costellata di sliding doors, le porte che si dovevano aprire, si sono chiuse e trovarsi nel posto giusto al momento giusto, beh forse non gli è mai capitato.

Rompere gli schemi

Louis è un uomo che legge fra le quattro mura di casa il desiderio di rompere gli schemi, per poi voler vedere tutto scorrere come sempre, vorrebbe lasciarsi alle spalle i brutti ricordi, ma annega ogni giorno una parte di sé nella luce languida di ciò che è stato e che vorrebbe indietro. “Certe volte avevo la sensazione di non riuscire a superare il confine statale. Ci spostavamo tutti ma non andavamo mai da nessuna parte, o mai abbastanza lontano”. L’orizzonte di Louis sembra destinato ad una svolta ora che è arrivata Layka: gli fornisce una scusa per uscire di nuovo di casa, incontrare altra gente, addirittura intonare canzoni improvvisate destinate alla cagnolina. Anche se un giorno, non si sa perché, torna a parcheggiare la sua auto davanti alla casa di Harry Davidson giusto per dare un’occhiatina, finendo per sabotare ancora una volta i suoi piani.

Difendersi dalla solitudine

L’immagine dell’oceano al tramonto dà il benvenuto agli internauti che visitano il sito di Biloxi, una cittadina costiera americana, “in una delle contee più conservatrici di uno degli Stati più conservatori d’America”, il Mississipi, l’America dei grandi spazi aperti: “la costa del Mississipi era un’unica, immensa spiaggia che collegava le persone le une alle altre a prescindere dai confini delle città o delle contee”, nella quale Louis cerca semplicemente di difendersi dalla morsa della solitudine.

Una famiglia forse?

Mary Miller, col suo romanzo Biloxi (304 pagine, 15 euro), sembra dirci: cercate di essere umani e comprensivi perché Louis è uno di noi. Una storia tutta umana in cui un fermo immagine riflette noi stessi: la fragilità in cui incespichiamo, che espone il nostro fianco e ci mostra vulnerabili, in cui Louis continua ad affogare se stesso. La sua storia è mordace, dolorosa, senza ritorno. Mary Miller ha scritto un romanzo che ha il sorriso sulle labbra, con un «occhio particolare per il dettaglio ordinario e rivelatore» come ha scritto Joyce Carol Oates. Non c’è isolamento che tenga, la solitudine disperata di Louis racconta la voglia nascosta di sentirsi ancora parte di qualcosa, una famiglia forse? Di certo quello che i lettori potranno intuire fra le righe di Biloxi (pubblicato da Black Coffee, nella traduzione di Leonardo Taiuti) è il profilo imperfetto e l’odore inconfondibile di casa.

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