La certezza Winslow con i suoi fotogrammi dinamici e violenti

Precisione millimetrica nel descrivere e mai una banalità nelle nuove pagine di Don Winslow, quelle dei racconti adrenalinici di “Broken” in cui fanno capolino alcune vecchie conoscenze del suo repertorio. Un’opera raffinata con linguaggio crudo e malinconico

Poche chiacchiere, Don Winslow è una certezza, una delle poche, nel panorama letterario, in grado di rassicurare e divertire in maniera granitica. I suoi libri ti risolvono la giornata, questo è fuori discussione, e il nuovo lavoro – Broken (529 pagine, 20 euro) – edito da Harper Collins, non fa eccezione, ma conferma la regola. Sei racconti adrenalinici dove lo stile dell’autore statunitense appare incontrovertibile e in gran spolvero. Piccoli romanzi in cui ritornano alcune vecchie conoscenze del repertorio winsloniano, come Neal Carey o la triade maledetta – Chon, Ben & O – assolutamente indicate per inchiodare il lettore a storie intense, ricche di azione e di pathos, di scazzottate e di sangue.

Spessore psicologico e valenza politica

Ad esempio il racconto da cui il libro prende il titolo, Broken appunto, è un susseguirsi di fotogrammi dinamici e violenti. Oppure L’ultima cavalcata, uno struggente spaccato di un’America che sembra aver perso se stessa. O ancora Paradise, una sorta di war movie di sicuro interesse per gli amanti del genere. Quel che colpisce di questo autore non è solo la precisione millimetrica nel descrivere certe scene, soprattutto quelle al fulmicotone; non solamente la grande espressione narrativa dei suoi scritti che seducono come pochi. Ma in particolar modo la sua innata capacità di non essere mai banale, di approfondire la psiche dei personaggi, dando loro spessore e quasi valenza politica in alcuni casi.

Ferocia e crudeltà acida

Questa attitudine conferisce alle sue storie infinite declinazioni che rendono il prodotto finale particolarmente gustoso. Una certa ferocia, una crudeltà acida che sovente viene proposta non diventano mai banali o ripetitive. Piuttosto rappresentano la spina dorsale di un linguaggio che sa essere crudo e malinconico, disincantato e violento, analitico e congetturale. Dunque, dopo numerosi libri che hanno infiammato tantissimi lettori, Winslow ritorna con un’opera raffinata che non deluderà, con sei gemme, ciascuna con una propria personalità e un proprio intreccio narrativo capaci, come sempre, di rendere la lettura avvincente e rutilante.

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