Il commiato di Afan De Rivera, i Florio in prima persona

Prospettiva storica e quotidiana, magnificenza e decadenza dei Florio ne “L’ultima leonessa” il libro dell’erede della dinastia, Costanza Afan De Rivera, scomparsa il mese scorso. Una storia familiare che va di pari passo con quella d’Italia, incentrata sulla figura della madre, che salvò molti ebrei sotto il regime fascista…

L’ultima leonessa (304 pagine, 16,90 euro) è un romanzo storico avvincente ed interessante. Scomparsa da qualche settimana, Costanza Afan de Rivera, in posizione omodiegetica da protagonista degli eventi, si narra e narra la storia di sua madre Giulia e anche quella della sua famiglia, i Florio, i cosiddetti Leoni di Sicilia, con chiaro riferimento allo stemma di famiglia. La ricchezza, il lusso e la bellezza artistica delle dimore, il fasto che circondava la famiglia in virtù della sue proficue attività economiche, la rinomanza acquisita anche grazie alle corse automobilistiche della Targa  Florio, emergono in tutta la loro magnificenza, ma non solo, anche lo scorrere di pensieri, sentimenti, amori e tradimenti che caratterizzarono la vita dei suoi familiari, prendono progressivamente vita, immergendo il lettore in un mondo per molti aspetti affascinante.

Sperpero e tramonto

Ma con il trascorrere del tempo, al benessere smodato successe progressivamente la decadenza, il venir meno della ricchezza di una volta: lo sperpero,lo sfarzo smodato, unito al mutare dei tempi non solo a livello politico, ma anche socio-economico, fecero sì che al fulgore succedesse progressivamente il tramonto di una famiglia che segnò  a lungo la storia della nostra terra. Tuttavia la narrazione non tende solo ad una prospettiva storica, ma anche quotidiana, nella descrizione minuziosa del trascorrere dei giorni, delle attività che la caratterizzavano e nelle quali lei stessa era coinvolta e, proprio per questo motivo, oltre che storico il romanzo può definirsi anche autobiografico perché l’autrice nel narrare si narra, così da ex- sessantottina parla del suo coinvolgimento nei movimenti studenteschi, dei suoi rientri a notte fonda, etc…

Una famiglia, l’Italia

La storia della sua famiglia diventa inevitabilmente occasione per raccontare anche la storia del nostro paese: dall’abdicazione di V. Emanuele III, in favore del figlio, re Umberto, dal Fascismo alla Seconda guerra mondiale, dall’avvento della democrazia, al rapimento e alla morte di Aldo Moro. Nel processo storico che fa da sfondo alle vicende della famiglia, particolare rilievo assume il ruolo che i suoi familiari ebbero nella protezione e nella salvezza di numerose famiglie di ebrei che riuscirono a nascondere nel loro palazzo e, non è un caso che il romanzo si chiude con il ricordo del riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni”, in memoria e in riconoscimento ai suoi genitori, ricevuto nel 2002 dall’ambasciatore d’Israele.

L’afflato affettivo

Di poco posteriore al romanzo I leoni di Sicilia di Stefania Auci che parla anche lei della storia dei Florio a partire dalle origini calabresi, il libro di Costanza Afan de Rivera, si distingue particolarmente per quell’afflato affettivo che vibra in ogni pagina, che solo chi ha vissuto in prima persona parte delle cose narra, può trasmettere al lettore. Lo stile è chiaro, scorrevole, semplice in maniera tale che chi legge non può non ricostruire con la fantasia  quei luoghi, quei personaggi, quegli eventi…

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