Torregrossa, l’investigatore disilluso intrappola il lettore

Con “Chiedi al portiere” Giuseppina Torregrossa prosegue la saga in salsa gialla iniziata con “Morte accidentale di un amministratore di condominio”. Torna il placido protagonista, Mario Fagioli, che indaga su un doppio delitto, ma agogna la pensione…

Il personaggio è ormai seriale. Il giallo non è di quelli che si insinuano nell’anima e frugano fra le pieghe psicologiche di vittime e carnefici. Ma è un romanzo che si segnala per come è ben congegnato, per come restituisce, con brio, un meccanismo che non ha cedimenti. Torna in libreria il più recente eroe della siciliana Giuseppina Torregrossa, ovvero il placido e disilluso Mario Fagioli, investigatore detto il Gladiatore, nemico giurato della ‘ndrangheta nel passato e adesso non lontano dalla pensione. Torregrossa l’aveva presentato, nel 2021, tra le pagine di Morte accidentale di un amministratore di condominio (ne abbiamo scritto qui), pubblicato da Marsilio, come il secondo della serie, Chiedi al portiere (165 pagine, 14 euro). Libro autonomo dal primo, ma in cui c’è qualche riferimento e spiegazione a proposito del precedente delitto del condominio romano di via Minimi 59.

Tornando sul luogo del delitto

L’equilibrio e la pace dei sensi di una partita della Roma vista alla tv vengono spezzati da una chiamata telefonica. Mario Fagioli aveva saputo isolarsi dal mondo, ma non aveva fatto i conti con lo smartphone di Livia, “fruttarola” e cuoca sopraffina, sua fidanzata/compagna («Nell’appartamento di via Pomponazzi, dove oramai convivevano da tre mesi, Lidia si comportava come una mamma burbera comandandolo a bacchetta»), raggiunta dalla sua migliore amica Eleonora, che accusa il padre di aver avvelenato la madre, morta poco prima. È la scintilla, per il Gladiatore, di una nuova indagine suo malgrado. Indagine che, per l’ispettore di polizia del commissariato di viale delle Medaglie d’Oro si sviluppa parallelamente a un altro caso, l’aggressione di Albina Santalmassi, giornalista e star della tv, quasi felice del “fattaccio”, che le consente di avere ancora più visibilità e follower, di puntellare lo share del programma che conduce. Sia la madre di Albina che la famiglia di Eleonora (la donna però non vuole denunciare il padre…) abitano proprio nello stesso condominio, dove tre mesi prima si è consumato l’assassinio dell’amministratore Michele Noci…

Un microcosmo molto femminile

Giuseppina Torregrossa con questa nuova incursione nel giallo rinnova le dinamiche del primo volume della serie, confezionando con brio e sarcasmo anche questo secondo episodio, libro che si può leggere tranquillamente in poche ore. Coinvolgendo ancora vecchi (anche anagraficamente) personaggi, facendo leva sulle invidie e le ipocrisie di un microcosmo (molto femminile) evocato molto bene, puntando l’attenzione sulle mezze frasi riluttanti di Sadu, portiere romeno dello stabile, Torregrossa tesse una tela che può intrappolare il lettore.

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