Ed anche con questo terzo capitolo della saga mussoliniana (qui l’articolo sul primo, qui sul secondo), quella in cui il mito del fascismo vede tramontare la propria stella, Antonio Scurati è riuscito nel proprio intento. M. Gli ultimi giorni dell’Europa (848 pagine, 24 euro), edito da Bompiani, si conferma un libro potente, pugnace, con una prosa personalissima e difficilmente rintracciabile in altri testi.

Ebbrezze e fragilità

L’incipiente declino dell’Italia fascista, e del suo Duce, pericolosamente affacciato al balcone della propria disfatta, viene descritto con grande rigore storico, ma nel contempo anche con un piglio romanzato che rende molto gustosi numerosi passaggi, altrimenti poco potabili. Tutta l’architettura politica ed ideologica sul quale si è fondata l’entrata in guerra nel giugno del 1940 è qui sapientemente descritta con una pervicace capacità di scavare nelle ebbrezze, ma anche nelle fragilità dei suoi protagonisti.

Giorni drammatici

La portata emotiva di alcune pagine è così intensa da essere capace di riprodurre, in maniera fedele, le tensioni di quei drammatici giorni che consegnarono il nostro Paese ad una immane tragedia. Mussolini, Ciano, lo stesso Hitler, persino personaggi minori come l’ex podestà di Ferrara, Renzo Ravenna, vengono descritti attraverso le loro angosce e le rispettive manie di grandezza cui nulla valsero i ripetuti richiami al buon senso da parte di paesi come Inghilterra e Stati Uniti. Al di là del giudizio politico, questa è un’opera interessante che consente di capire errori, ma anche qualche ragione, di un periodo storico in grado, ancora oggi, di dividere gli animi e di gettare una ombra cupa financo sul nostro presente.