Rocambolesca fuga dal proprio passato, Aiolli oltre il genere

Non una storia d’azione, non un poliziesco, ma un gioco sottile e ad alta tensione, “X – Una caccia”, racconto di Valerio Aiolli. Il protagonista ripudia ciò che è stato, un professionista dell’intelligence, che vuol smettere questi panni e rischia di rivelare segreti di Stato…

Tra Nero Ananas (ne abbiamo scritto qui), pubblicato da Voland, e il nuovo Radio Magia per Minimum Fax, Valerio Aiolli, fiorentino, classe 1961, ha piazzato un gioiellino, un racconto, X – Una caccia (82 pagine, 4 euro), per le preziosi edizioni Tetra, che hanno come direttore editoriale lo scrittore Roberto Venturini. Il personaggio ambiguo e misterioso che regge la scena di questa storia di Aiolli vuol fare saltare… il banco. Ripudiando ciò che è stato, come si è comportato, quello che ha pensato e, soprattutto, i segreti che ha tenuto per sé, adesso sembra deciso a disertare il proprio passato, a cambiare presente e futuro.

Fuga e rincorsa

X, il protagonista del racconto di Valerio Aiolli (nella foto di Stefano Amantini, tratta dal sito ufficiale dell’autore) è un analista militare, impegnato nell’intelligence, il cui pane quotidiano sono i segreti di Stato. Va in fuga e c’è chi andrà alla sua caccia, perché si trasforma nell’esatto opposto di chi era stato chiamato a essere. Rischi di far crollare tutto ciò in cui ha creduto e per cui ha lavorato, sembra disposto a svelare notizie e dati. Inizia una rincorsa a perdifiato, una partita a scacchi, con dinamiche psicologiche niente male. Non una storia d’azione, non un poliziesco, ma un gioco sottile e ad alta tensione, che conferma l’avvicinamento di Valerio Aiolli a una scrittura di tutto tondo: è sempre più, e decisamente, non un autore di genere, come potevano lasciare intendere le sue prime prove.

L’imprendibile e un finale destabilizzante

Nato alla fine degli anni Cinquanta, X resta segnato dalla strage di piazza Fontana, vissuta quando era poco più di un bambino e orienta la propria vita in un certo modo e verso una precisa direzione. La sua traiettoria è affascinante, anche quando devia, si incarta e si inabissa. Il rinnegato decide di non andare fino in fondo a una vita, quella dell’agente segreto, che forse non gli è mai davvero appartenuta e scappa, sembra essere imprendibile. Di più non aggiungiamo, se non che bisogna arrivare in fondo per vivere un epilogo destabilizzante.

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