Graziano Gala, quel bimbo che sfida la violenza con la fantasia

Una famiglia disfunzionale, con gravi problemi economici, due genitori gretti e analfabeti che riservano solo crudeltà al figlio Mino, di 8 anni. E lui che immagina giochi e favole per esorcizzare il male. È “Ciabatteria Maffei”, racconto di Graziano Gala

Salvarsi dal degrado, crescere nonostante tutto, battere le ali per volare grazie alla fantasia, affidarsi alle braccia dell’immaginazione per sfuggire alle trappole e alle violenze di chi dovrebbe amarti di più. E invece non sa, non può, non vuole. Un bimbo, Mino, è il protagonista di un racconto che scuote dentro, per contenuto e forma, per quello che racconta e per come lo racconta, con una lingua molto musicale, e non solo in virtù di qualche vocabolo o di alcune espressioni dialettali. Stiamo parlando di un racconto firmato da Graziano Gala, meridionale trapiantato in Lombardia, che aveva debuttato nella narrativa con Sangue di Giuda, sotto le insegne di Minimum Fax.

La via di fuga

La sua nuova prova è Ciabatteria Maffei (101 pagine, 4 euro) della preziosa serie di Tetra edizioni. Una collana che sembra non conoscere passaggi a vuoto, con autori collaudati o alle prime armi, ma sempre di valore. Graziano Gala appartiene a questa schiera, senza dubbio. Il suo Mino cresce analfabeta come i genitori, violenti e miserabili, il ciabattino caduto in disgrazia Giuno Maffei e sua moglie Gange, alle prese con problemi economici, con ingiunzioni di pagamento e con le incursioni di un ufficiale giudiziario. Al figlio non riservano serenità, ma crudeltà. Lui si inventa giochi e storie di mare, pirati e pesci per trovare una via di fuga a una realtà impossibile da sostenere, per provare ad attenuare il dolore, a lavare via lo sporco.

Ferocia e tenerezza

Mino ha otto anni. Per reggere i silenzi e tutto il mancato amore del padre e della madre, Graziano Gala gli regala un animo poetico, una fantasia invidiabile. Un esperimento riuscito, mai retorico, mai lezioso, con un perfetto mix di ferocia e tenerezza, di realtà e di sogno. Se non vi siete ancora imbattuti in Graziano Gala è tempo di farlo, magari potete cominciare con questo racconto.

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