Silvia Avallone, ricominciare a far girare la ruota della vita

In uno sfondo solitario ed eremitico si intersecano i destini di Emilia e Bruno, protagonisti del nuovo romanzo di Silvia Avallone, “Cuore nero”. Le loro vite sono state segnate da episodi cruenti, da traumi che non sembrano superabili. la vita, però, è più forte di qualsiasi buio…

Un ritorno in gran spolvero quello di Silvia Avallone che con Cuore nero (356 pagine, 20 euro), edito da Rizzoli, ci regala una storia in agrodolce dove i sentimenti più cupi e zingareschi si contaminano a quelli smaccatamente salvifici e miti. In questo sposalizio emotivo di sensi, ricordi, silenzi e paure si intrecciano le vite di Emilia e Bruno i cui destini, così distanti tra loro, finiranno invece per intersecarsi, complice anche lo sfondo solitario ed eremitico nel quale si consumano le vicende che li vedranno protagonisti.

La rabbia

Quella che Silvia Avallone ci racconta è una narrazione fatta di riscatti e perdite, di menzogne e riappacificazioni, in un costante inseguimento tra un passato che si vuole nascondere e dimenticare ed un futuro nel quale proiettarsi insieme, pur al netto di tutte le incognite in esso insite. C’è molta rabbia in queste pagine, tanto dolore causato da episodi di vita particolarmente cruenti: i traumi sembrano non poter mai essere superati, né gli errori perdonati.

Ripartire

Ma ciò che l’autrice piemontese suggerisce è proprio l’esatto contrario: bisogna lasciare andare, portare al largo per ripartire, per ricominciare a far girare la ruota della vita. Cuore nero si riassume nell’idea che tutto possa passare e che financo il buio più buio possa sciogliersi davanti all’irruenza vitale del domani.

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