Stephen King made in Scampia, sia modello e non favola

Il prossimo 4 maggio la piccola casa editrice napoletana Marotta & Cafiero pubblicherà “GUNS – contro le armi”, un saggio inedito di Stephen King. Un evento per la sigla indipendente che ha sede a Scampia, una notizia che deve far riflettere, perché le idee partono e vanno da dove e dove gli scrittori vogliono. Che sia un esempio virtuoso…

Un editore indipendente e di frontiera, della periferia napoletana, un misterioso agente letterario e un colosso di scrittore, venduto a ogni latitudine. Sono i protagonisti di quella che qualcuno ha definito una favola, ma potrebbe essere solo un bell’esempio da replicare una, dieci, cento volte. In genere molti autori esordiscono con piccole sigle e, ottenuta visibilità e consensi, si gettano fra le braccia di editori più blasonati. La notizia che, invece, sta scuotendo lo stagno dell’editoria italiana è che Stephen King, uno dei maestri viventi di chi legge e di chi scrive, il prossimo 4 maggio sarà pubblicato da Marotta & Cafiero, la casa editrice con sede a Scampia.

Altri grandi nomi, ma non un miracolo

Il decennale di Marotta & Cafiero è caduto la scorsa estate, ma la festa vera sembra essere iniziata in questo 2021 che avvolge l’Italia e il mondo di paure e di speranze. I coniugi Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo hanno ereditato una sigla storica, con le radici alla fine degli anni Cinquanta. E hanno dato vita a un miracolo che non ha nulla di miracoloso, nel senso che hanno fatto le cose per bene, scegliendo dei campi d’azione ben precisi (narrativa civile, «letteratura stupefacente ed editoria terrona»), dicendo no al pizzo a chiare lettere in terra di camorra, fondando la prima libreria di Scampia e Melito, la Scugnizzeria, studiando editoria e caratteri tipografici, stampando su carta riciclata certificata, con inchiostri non inquinanti e colle senza plastificanti.

Pamphlet contro le armi

Stephen King è la ciliegina sulla torta di un catalogo che propone già nomi importanti, da Gunter Grass a Domenico Rea, da Raffaele La Capria a William Golding e Osvaldo Soriano. I ragazzi di Napoli hanno anche studiato una spolverata di marketing perché non rivelano fino in fondo la novità e fanno crescere l’attesa: l’inedito sarà in libreria il prossimo 4 maggio e si intitolerà GUNS – contro le armi; un saggio, scritto dopo la strage della Sandy Hook Elementary School (in cui morirono 20 bambini), in cui King prende posizione su uno dei temi più controversi degli States: armi da fuoco e uomini dal grilletto facile. E lo fa pubblicando con un editore che lavora in un territorio socialmente e culturalmente difficile, dove il Sistema pretende di controllare tutto (ma evidentemente non può controllare chi legge). Nessun altro dettaglio, che magari sarà svelato via via in questi mesi di attesa.

Futuro da big? Ma senza snaturarsi

È il successo di un fenomeno di periferia che aspira – come detto già più volte da Rosario Esposito La Rossa, via social e non solo – a diventare una sigla editoriale di livello nazionale. Non sarebbe la prima volta, c’è qualche gran bella realtà nostrana nata da un hobby fra amici o dai primi passi mossi in un garage. L’auspicio è che questo cambiar pelle non comprometta le virtù mostrate in un decennio, quelle cioé di una creatura della piccola editoria che non si fa blandire dall’approssimazione, che ragiona sì sui numeri, ma non solo su quelli, che crede nel contenuto e nella forma, che cura i dettagli e crede nelle sfide impossibili. Senza un pizzico di incoscienza la Marotta & Cafiero non sarebbe andata avanti così a lungo, nè avrebbe pubblicato King (in Italia nei cataloghi di Sperling & Kupfer, Bompiani, Frassinelli e Mondadori). I segreti dell’operazione? Uno scrittore generoso, che non ha bisogno di denaro, un’opera di mediazione di Roberto Santachiara, il più misterioso degli agenti italiani (molto sporadiche notizie su di lui, nel 2012 guadagnò qualche titolo perché Saviano, dopo anni, gli aveva preferito l’americano Wylie, lasciapassare per l’espansione globale dell’autore di Gomorra), e l’idea che le idee partono e vanno da dove e dove gli scrittori vogliono. Una strada da seguire in questo momento così complesso per l’editoria, e non solo? Chi lo sa. Sarebbe bene, a ogni modo, provare a farne un esempio, senza straparlare troppo di favola, con tutta la retorica che ne segue. Magari ci sono scrittori considerati più bravi ed engagée di King che sanno fare di più, sarebbe importante e giusto che chi ha avuto tanto restituisca qualcosa…

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