Logica, inventiva e suspense. Cacopardo abile come sempre

Nell’ultimo episodio della serie gialla di Agrò tutto inizia con la scomparsa della giovanissima Domenique, dopo la morte del suo maturo amante e la scoperta di un cadavere mutilato. Domenico Cacopardo intreccia, con numerosi flashback, due vicende parallele…

Io, Agrò e il generale (480 pagine, 19 euro), edito da Marsilio, è un romanzo complesso sia nel suo intreccio sia nella sua struttura formale. L’essere come genere un giallo, lo rende particolarmente accattivante al lettore e, pur nella pluralità di personaggi che progressivamente vengono messi in campo, non si perde mai il filo conduttore della narrazione. Insomma Domenico Cacopardo con abilità compositiva, come E.A. Poe o A. Christie, riesce a gestire la storia con logica ed inventiva, creando la suspense necessaria a coinvolgere il lettore.

Una ragazza scomparsa, un cadavere mutilato

Come la precedente produzione narrativa, anche quest’ultimo romanzo vede tra i protagonisti, l’ex procuratore della Repubblica Italo Agrò  che, divenuto titolare di un rinomato studio legale, come sempre, riuscirà a gestire e a risolvere una situazione molto complessa che vede al centro della narrazione la scomparsa della giovanissima Domenique, dopo la morte del suo maturo amante e la scoperta di un cadavere mutilato, nell’appartamento romano della ragazza. Parallelamente a tale vicenda, matura anche lo scontro tra la società di sicurezza di Pancrazio Lotale, padre di Domenique, ed una banca presumibilmente legata alla mafia.

Due narratori

Fabula ed intreccio, come è ovvio in un giallo, non coincidono, pertanto sono numerosi i flashback che danno informazioni utili alla comprensione delle vicende raccontate. I narratori del romanzo di Cacopardo sono due: l’autore-narratore eterodiegetico ed onnisciente e Pancrazio Lotale che, in posizione omodiegetica, riferisce le drammatiche vicende della sua vita, insomma il narratore esterno di primo grado, cede la parola al narratore interno di secondo grado per narrare in prima persona gli eventi di cui è stato protagonista o testimone.

Il disfacimento della famiglia tradizionale

La vicenda narrata da Cacopardo immette appieno in alcune problematiche della società attuale e tra queste, sicuramente la più rilevante è il disfacimento della famiglia tradizionale, quale portatrice di valori, di principi etico-morali su cui costruire la vita. L’assecondare esclusivamente l’istinto, la materialità dell’attrazione fisica, al di là e al di fuori di ogni principio, finisce con lo svilimento del valore della vita in quanto tale. La società potrà sopravvivere solo se l’amore riprende a fluire nel cuore umano e come un fiume bagna e feconda la terra che lo circonda. Sara Saraceno nel suo saggio La famiglia nella società contemporanea sostiene che l’importanza della famiglia, da un punto di vista sociologico, è stata scoperta da pochi anni, da quando la sacralità e naturalità sono state messe in dubbio dalle continue crisi della sua struttura, dei suoi ruoli e degli ambiti di pertinenza. Nella totale condivisione di tale opinione, si auspica, per adoperare la terminologia hegeliana, il nascere di una nuova sintesi che elevi il concetto di famiglia, racchiudendo in sé il meglio della tesi di ieri e il meglio dell’antitesi di oggi.

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