Dozzini, il console, la ballerina e la piccola Resistenza

Walter Orebaugh e Maria Keller De Schleitheim, da stranieri, sposano la causa partigiana della brigata San Faustino, in Umbria, dopo l’armistizio. Partendo da fatti realmente accaduti Giovanni Dozzini ha scritto il romanzo “Il prigioniero americano”. Pagine piene di suspense, sospetti, sentimenti. Non una storia di eroismi, ma di epiche minori…

Un diplomatico e una ballerina, lui statunitense, lei ungherese, persone in carne e ossa, fatti realmente accaduti (scoperti dall’autore nel corso di un incontro organizzato dall’Anpi, associazione nazionale partigiani italiani), messi in mano a un autore sensibile e abile, che con il combustibile dell’immaginazione colma i vuoti degli eventi storici e mette in moto una macchina narrativa di tutto rispetto.

I suoi racconti erano ricchi di realtà e di invenzione. Maria Keller era convinta che non ci fosse niente di male a inventare storie che in fondo sarebbero potute accadere davvero.

Maria Keller è una dei due protagonisti del nuovo romanzo di Giovanni Dozzini, Il prigioniero americano (356 pagine, 18,50 euro), pubblicato da Fandango; Dozzini la pensa un po’ come Maria Keller e ci riporta indietro di un’ottantina d’anni, in piena seconda guerra mondiale. C’è cura del dettaglio in queste pagine, figlia di ricerche fittissime, della consultazione di diari, documenti, memorie, giornali. E c’è un ritmo che trascina lungo un volume che si eleva ben sopra la media di quelli che troviamo in libreria.

Appennino

Evadono dagli arresti sia il console americano, Walter Orebaugh, che la magiara esperta di tip-tap, Maria Keller De Schleitheim, ed entrambi finiranno alla brigata San Faustino, sui monti di Pietralunga, nei dintorni di Perugia. È un angolo di Resistenza rimasto al buio finora e illuminato da Dozzini, che dosa suspense e sentimenti. Dopo l’armistizio del 1943 sia Walter che Maria sembrano sposare la causa partigiana negli anfratti dell’Appennino, nei boschi del centro Italia. Il primo in particolare si unisce alle milizie partigiane, che deve mettere in contatto con il comando alleato, trascorrendo il tempo con giovani antifascisti e contadini della zona. La seconda, a dir poco avvenente e già spia per conto della Francia, finisce invece sotto processo, condannata a morte (pena sospesa) dagli stessi partigiani…

Non amore, ma tensione erotica

C’è spazio per tanta umanità al fianco della guerra, la brigata Faustino combatte per la pace, tra i sentieri fanno capolino malinconia, dolori, sospetti, speranze. Il perugino Dozzini riesce a evocare un microcosmo a cui il lettore s’appassiona. Non è la Resistenza dei grandi eroismi, quella ritratta, sono storie minime, sprofondate a lungo nell’oblio. Fra i tanti emergono due destini, quelli di Walter e Maria. C’è una sottile tensione erotica fra i due, che non si trasforma in una storia d’amore, eppure Dozzini riesce a dosare bene anche questo elemento, mantenendo intatti gli equilibri di una storia che sorprende piacevolmente…

Seguici su FacebookTwitterInstagramTelegram e YouTube. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *