La maestria di Parasecolo, un delitto e le trame nere sull’Italia

“Cronache private” di Valentina Parasecolo si inserisce nel miglior solco del romanzo italiano, capace di trasmettere lo spirito dei tempi passati e parlare anche dell’oggi. Un delitto di provincia nell’Italia della fine degli anni Sessanta nasconde ben altro, come scoprono, piuttosto che gli inquirenti, due straordinari personaggi…

Un ragazzino di 12 anni sparisce un giorno in un’apparentemente tranquilla città della provincia italiana di fine anni ’60. Dalla scoperta del suo cadavere partono le indagini. Quella delle forze dell’ordine si indirizza subito verso la pista del delitto a sfondo sessuale, nell’ambiente di omosessuali che frequentava una pineta nei paraggi della cittadina, vicino al lago di Bolsena. Quella di Giovanni Pitorsi e Dora Bois invece scava più in profondità fino a trovare una verità assai più complicata e imprevedibile, nella quale entrano in gioco le trame nere che turbavano l’ancora giovane democrazia italiana con nostalgie monarchiche, golpe militari, eversione armata.

Storia e vicende dei cuori umani

Valentina Parasecolo, con il suo primo romanzo, Cronache Private (496 pagine, 21 euro), edito da Marsilio, dimostra di saper maneggiare con grande maestria gli ingredienti tipici del romanzo storico. Infatti la vicenda raccontata è realmente accaduta, e l’autrice riesce a proporne con puntigliosità tutte le coordinate storiche, dagli eventi macrostorici al clima sociale e politico, al comportamento della stampa, della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma vi intreccia una trama di storie personali, di personaggi con la p minuscola, quelli che non entrano nel flusso della Storia, perfettamente verosimili, che nel romanzo assumono la funzione cardinale di muovere e illuminare intreccio e scioglimento, ma anche di appassionare alle eterne vicende dei cuori umani.

Così Cronache Private di Valentina Parasecolo (qui la nostra videointervista) si inserisce nel solco del migliore romanzo italiano, dai Promessi Sposi a Una questione privata, che mi sembra non echeggi casualmente nel titolo, capace di trasmettere lo spirito dei tempi passati (non importa di quanto) e parlare anche dell’oggi, di riflettere sull’animo umano, nella sua manifestazione più intima come in quella sociale, collettiva.

Vedere e rimettere assieme brandelli

Giovanni Pitorsi e Dora Bois sono infatti due straordinari personaggi, dalla fortissima caratterizzazione, personale e sociale, con tratti fisici e psicologici che li rendono complessi e affascinanti, sempre credibili anche nei tanti cambiamenti che vivono nel corso della storia. Lui fotografa, lei cuce, insieme riescono a vedere ciò che gli altri non riuscivano e a rimettere insieme i brandelli della verità trascurati da tutti.

Qualche lirismo di troppo nelle descrizioni è l’unico tratto che stona rispetto ad una narrazione condotta con linearità e pulizia anche linguistica e stilistica.

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