Uno dei più sorprendenti narratori degli ultimi anni, Alberto Caviglia, autore di “Olocaustico” e “Alla fine lui muore”, ci regala – come altri prima di lui – sette suggerimenti di lettura, altrettanti libri di autori contemporanei – alcuni hanno già fatto la storia – non solo romanzi
Il lamento del prepuzio di Shalom Auslander (Guanda)
È il romanzo d’esordio di Shalom Auslander ed è anche il libro che regalo a tutti quelli che mi chiedono cosa intendono gli ebrei con “senso di colpa”. Con sarcasmo irriverente – qualcuno direbbe blasfemo – Auslander ridicolizza – qualcuno direbbe “prende per il culo” – ogni aspetto dell’ortodossia ebraica. Tra le pagine del suo personale lamento non c’è aspetto per il quale Auslander non ingaggi una discussione con Dio, dando vita a dialoghi surreali e spesso esilaranti.
“In mezzo al mare” di Mattia Torre (Mondadori)
È una raccolta di alcuni tra i più bei monologhi di Mattia Torre. Sette atti comici taglienti e spassosi che trascinano il lettore in situazioni così assurde da risultare, talvolta, drammaticamente realistiche. Squarci di vita che fanno riflettere su paure, ansie, aspettative e valori della nostra società. Quello di Mattia Torre è con uno sguardo feroce e acuto che non ha eguali nel panorama italiano; uno sguardo che di sicuro ci ha lasciati troppo presto.
“La simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo (Neri Pozza)
Durante i mondiali del 1998, quattro ragazzi di Haifa decidono di scrivere i loro desideri su alcuni biglietti che apriranno solo ai mondiali successivi. Da questo gioco parte una storia che indaga sentimenti, aspettative e cambiamenti di amici che fino a quel momento hanno condiviso tutto. A mio avviso è il capolavoro di Eshkol Nevo ed è anche la più bella storia di amicizia che abbia mai letto.
“Libro del sangue” di Matteo Trevisani (Atlantide)
Una maledizione sembra aver colpito la famiglia di Matteo Trevisani (autore e protagonista della storia): tutti i primogeniti maschi della sua stirpe muoiono annegati. Un pomeriggio, attraverso una mail anonima, Matteo riceve il suo albero genealogico che contiene una strana particolarità: c’è anche la data della sua morte. In questo viaggio perturbante tra incubo e realtà, la trama intreccia atmosfere noir a profondi interrogativi esistenziali. Insieme a Libro del sole e Libro dei fulmini questo romanzo compone un’anomala e bellissima trilogia e sono pronto a scommettere che porterà anche voi a indagare la discendenza delle vostre famiglie.
“Una notte soltanto, Markovitch” di Ayelet Gundar-Goshen (Giuntina)
Ancora ebrei?! Si, perché il primo romanzo di Ayelet Gundar-Goshen non può passare inosservato. Il matrimonio fittizio di una giovane donna, celebrato per procurarle un permesso d’ingresso in Israele subito dopo la sua fondazione, sarà l’inizio di un’ossessione amorosa coltivata caparbiamente per tutta la vita dal protagonista Yaakov Markovitch, uomo dal volto “troppo anonimo per suscitare emozioni”. In questa storia di amori impossibili e desideri irrealizzabili scritta con uno stile unico, c’è l’imbarazzo della scelta tra i motivi per cui potrebbe piacervi.
“Grand Tour Sentimentale” di Elisa Casseri (Solferino)
Forse impazzita a causa del lockdown, Elisa Casseri una mattina si sveglia e scrive delle mail a un gruppo di persone, chiedendogli di farsi intervistare su emotività, sesso, famiglia e di rivelarle i loro lati più oscuri. Evidentemente ancora più matti di lei, questi accettano. Alla fine di ogni intervista, l’autrice domanda a ognuno di loro di indicargli la mail di chi ha influenzato maggiormente la sua vita in senso positivo e negativo. Il risultato è di portarla a collezionare le testimonianze di 90 persone. Quello che è stato fatto con queste interviste, ha dell’incredibile: Elisa è riuscita a dar vita a una sorprendente e geniale inchiesta sui sentimenti ai nostri tempi. Almeno non è ebrea, ma è del basso Lazio, che forse è anche peggio…
“Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay” di Michael Chabon (Rizzoli)
Un imperdibile racconto ambientato a New York tra gli anni trenta e cinquanta che ha il potere di condensare realtà storica e finzione. Josef Kavalier è un giovane artista in fuga dalla Praga nazista. Approdato a New York, incontra suo cugino, Samuel Klayman, con cui da vita a un nuovo eroe a fumetti, l’Escapista. Michael Chabon rende alla perfezione il clima creativo, innovativo e battagliero che si doveva respirare in quegli anni, un clima che ha permesso al fumetto di diventare quello che tutti oggi conosciamo, dal racconto della nascita dei super eroi, alla creazione di una vera e propria cultura pop. C’è anche un cameo del Golem, per dire.
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