Natale? I libri che desideriamo e quelli che regaleremo

Non solo consigli, ma anche… pubbliche richieste personali. Le firme di LuciaLibri segnalano libri che hanno nel mirino e quelli che doneranno per le imminenti festività natalizie: libri per tutti i gusti, letture stimolanti, classiche o sorprendenti, a cui prestare attenzione…

Caproni e Sönmez

caproni sonmez

Regalo graditissimo sarebbe il volume che contiene Tutte le poesie di Giorgio Caproni, pubblicato da Garzanti. Considero Caproni una delle maggiori voci poetiche del Novecento, non solo italiano: la raccolta di tutti i suoi versi è una specie di bibbia da consultare periodicamente per ristorare l’anima. Uno dei libri da far conoscere, regalando agli amici, ha come protagonisti quattro prigionieri in attesa della morte – no, non è Bufalino, che è anche meglio – quattro oppositori turchi, in cella in alcuni sotterranei: lo studente diciottenne Demirtay, Kamo il barbiere-poeta, il Dottore, un medico, e Küheylan, vecchio rivoluzionario. Il romanzo è Istanbul Istanbul, edito da Nottetempo, firmato da Burhan Sönmez, oppositore di Erdogan, uno dei nomi più importanti della vitalissima letteratura turca, alle spalle del Nobel Pamuk. (Arturo Bollino)

Marcolongo e Ghosh

marcolongo 

Il libro che vorrei trovare sotto l’albero è Alla fonte delle parole di Andrea Marcolongo (Mondadori). Giovane autrice, quasi mia coetanea, mi ha stregato con il suo esordio, La lingua geniale, e immagino che in questa nuova ricerca sull’origine delle parole che abitano il nostro linguaggio ci siano la stessa curiosità e lo stesso sguardo profondo e allargato che ho coltivato studiando le lingue antiche e imparando, con loro, a interpretare la contemporaneità. Il libro che regalerò per questo Natale è L’isola dei fucili di Amitav Ghosh (Neri Pozza), una storia sorprendente se accostata alle immagini recenti dell’acqua alta che ha sconvolto Venezia. È un romanzo dinamico, tra avventura, mistero e una lente speciale aperta sui grandi cambiamenti climatici in corso oggi. Anche per questo ha il pregio, come tutta la buona letteratura, di saper vedere oltre, anticipando e spiegando ciò che ci appare schiacciato sul presente nella sua invisibile complessità. (Alessandra Chiappori)

Ligabue e Orwell

liga orwell
Libro che vorrei regalato: La neve se ne frega di Luciano Ligabue. Libro che regalerei: 1984 di George Orwell. (Vera Chiavetta)

Howard e Brady

Cazalet Fischer

Sogniamo in grande. Mi piacerebbe ricevere il cofanetto con l’intera Saga dei Cazalet di Elizabet Jane Howard, chicca del catalogo Fazi. Parecchie persone mi hanno detto meraviglie di questi libri e il tarlo si fa strada fra i miei desideri. Uno dei libri che ho regalato e continuerò a regalare è Finale di partita. Ascesa e caduta di Bobby Fischer, scritto da Frank Brady e pubblicato da Il Saggiatore; la biografia del più grande e controverso giocatore di scacchi di tutti i tempi: osannato, odiato e obnubilato come pochi, in vita e in morte. (Giosué Colomba)

Carrère e Mendelsohn

regno odissea

Il Regno di Emmanuel Carrère è il libro che vorrei ricevere in regalo. È un libro, pubblicato da Adelphi, che ho letto alcuni anni fa, che ho dovuto restituire (alla biblioteca) e che mi piacerebbe tenere in bella vista nelle mia libreria, perché mi ha fatto innamorare di questo autore francese di cui, in seguito, ho apprezzato quasi ogni sua altra produzione. Il libro è una sorta di viaggio nel tempo che attraversa la storia della religione cattolica, ma è anche un viaggio interiore, spirituale, che attraversa la vita stessa di Carrère, prima cristiano, poi non credente. Un’avventura erudita ed esaltante» in cui Carrère si mette a nudo, espone le sue debolezze, e non si sottrae a giudizi trancianti e lucidi su quello che la Chiesa è diventata. Un’odissea. Un padre, un figlio, un’epopea di Daniel Mendelsohn, edito da Einaudi, è il libro che vorrei regalare, semplicemente perché mi è piaciuto tantissimo e mi piacerebbe che anche altre persone ne apprezzassero la qualità. È un romanzo profondo che partendo da uno dei temi più forti dell’Odissea (il rapporto tra padre e figlio) offre lo spunto all’autore per lanciarsi in un’analisi sincera e commovente del suo rapporto col burbero padre. Un libro a tratti struggente, un’autobiografia riuscita, in cui si apprezza a meraviglia l’attualità dell’opera di Omero e il talento di questo scrittore americano, tra i più raffinati della sua generazione. (Giovanni Di Marco)

Valerio e Bloch-Dano

cuore  case

«Leggere comanda»: anche senza questa affermazione (pronunciata in novembre agli Stati Generali, Rai 3, e molto simile a un manifesto) a rendermela più simpatica, Chiara Valerio è una voce che considero autorevole e affine per quanto riguarda il gusto. Il suo libro Il cuore non si vede, uscito quest’anno per Einaudi, a sentimento e dall’estratto è quello che amerei trovare sotto l’albero. Regalerei (e quasi certamente regalerò) a una persona che si muove con molta disinvoltura tra pagine, nomi e stralci di letterature eterogenee, il libro Le case dei miei scrittori, uscito in novembre per add editore: l’autrice Évelyne Bloch-Dano entra nelle stanze e nelle vite di scrittori come De Beauvoir, Camus, Dumas, Giono, Hemingway, Prevert, Turgenev, Verne e molti altri, raccontandoli attraverso i loro luoghi del cuore. (Teodora Dominici)

Ernaux e Barnes

ernaux barnes

Se c’è un libro che sicuramente vorrei trovare sotto l’albero di Natale è L’evento di Annie Ernaux pubblicato da L’Orma Editore. Le ragioni sono ravvisabili nel mio solenne amore per la letteratura francese e nella convinzione (credo condivisibile da molti) che la voce della Ernaux non si esaurisca mai (in lei ritroviamo Colette, la Duras e la Yourcenar). La sua biografia è grondante di “eventi” che scavano nella memoria di ogni individuo partendo dal suo personale sentire. Annie Ernaux attraverso la scrittura si svela, ogni volta si mette a nudo e non teme di farlo: lei stessa dichiara che questo è probabilmente lo scopo della sua vita.
Un libro da regalare? Senza dubbio, al momento, regalerei L’unica storia di Julian Barnes (edito da Einaudi) perchè non è mai troppo tardi per riflettere sia sulle “coincidenze significative” che governano molte dinamiche del nostro quotidiano sia sulle nostre responsabilità di fronte alle bugie che ci raccontiamo. (Sara Durantini)

Camus e Perec

camus perec

Tra i libri che vorrei regalati c’è L’opera omnia di Albert Camus nell’edizione Pléiade di Gallimard, sogno proibito e proibitivo. Il libro che consiglierei e regalerei è Ellis Island. Storie di erranza e di speranza di Georges Perec, un breve libro, pubblicato in Italia da Archinto, apparso in contemporanea all’omonimo filmato trasmesso nel 1980. Un’immersione nelle vite che si sono succedute nell’isolotto in cui si decretava l’opportunità di una vita migliore o il disperato ritorno nell’inferno della fame e degli stenti. Asciutto, toccante e quanto mai attuale.(Maria Grazia La Malfa)

Montanari e Dutli

perfezione soutine

Mi piacerebbe ricevere La perfezione di Raul Montanari, per rileggerlo a venticinque anni dalla sua prima edizione. L’ha ripubblicato Baldini+Castoldi. Noir e thriller sono etichette strettissime per un libro totale, di grandissimo fascino, che negli anni Novanta piacque molto ad Aldo Busi. Regalerò uno dei più bei libri della casa editrice Voland, L’ultimo viaggio di Soutine dello svizzero Ralph Dutli, che romanza la vita di Chaim Soutine – ebreo errante, pittore di tele abissali e vertiginose, maudit – e in un delirio di immagini restituisce i suoi tanti ricordi e i suoi ultimi giorni on the road, tentando di rientrare a Parigi, già occupata dalla Wehrmacht, per curare un’ulcera gastrica. (Giovanni Leti)

Lispector ed Emily Brontë

clarice cime

Mossa delicatissima, quella di regalare e di ricevere regali. Si pizzicano corde troppo intime, non sono ammessi compromessi. Uno dei libri che apprezzerei ricevere, e che riceverei senza batter ciglio, senza smorfie di disgusto, anzi con capriole interne ed esterne è stato proposto di recente da Feltrinelli: Tutti i racconti di Clarice Lispector, scrittrice che non somiglia a nessuno e a cui tanti vorrebbero somigliare. Da regalare? Più che un classico, un libro eterno, infallibile, adatto dai quindici ai centoquindici anni: Cime tempestose di Emily Brontë, magari nella recente bella traduzione di Marta Barone per Bompiani. Prendendo in prestito le parole di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «…Emily, l’ardente, la geniale, l’indimenticabile, l’immortale Emily. Essa non scrisse che pochi versi, brevi liriche aspre, ferite, alla cui malia non si sfugge. E un romanzo. Wuthering Heights, un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo». (Salvatore Lo Iacono)

Perutz e Márai

perutz marai

Uno dei tanti libri che vorrei – una lista parziale è sul mio blog – è Dalle nove alle nove di Leo Perutz (pubblicato da Adelphi), perché penso che possa essere il giusto punto di partenza per conoscere lo scrittore austriaco. Un libro che, invece, regalerò è Divorzio a Buda di Sándor Márai (edito da Adelphi), perché con i classici non si sbaglia mai. (Paola Lorenzini)

Tarabbia e Pazzi

 

madrigale pazzi

Mi piacerebbe ricevere in regalo Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia, edito da Bollati Boringhieri, non solo perché vincitore del premio Campiello, ma anche e soprattutto perché mi è stato riferito che in esso il male e il bello, anche se ossimorici nella loro essenza, di fatto coesistono e costituiscono per il lettore un’attrazione così forte da non riuscire a staccarsi facilmente dalla lettura. Regalerei Verso Sant’Elena di Roberto Pazzi, edito da Bompiani, perché consente al lettore di entrare nell’animo di Napoleone, lo umanizza nei suoi ricordi, nelle sue oniriche aspirazioni, nei sogni, nel suo amaro presente e precario, incero futuro, contribuendo come a suo tempo, Alessandro Manzoni con la sua poesia, a conoscere l’uomo oltreché il condottiero. (Francesca Luzzio)

Natt Och Dag e Bulgakov

nach emons

In formato tradizionale, cartaceo, mi piacerebbe ricevere il giallo storico, edito da Einaudi, 1793 di Niklas Natt Och Dag, scrittore svedese dal nome decisamente originale e autore di un libro che “The Washington Post” con un certo azzardo ha definito “avvincente come Il Nome della Rosa”. L’audiolibro è, invece, un rimedio … antismog. Un modo per ossigenarsi il cervello, combattendo lo stress da traffico nelle strade di Natale. Se proprio accettate consigli sotto l’albero, dunque, regalate Il Maestro e Margherita – il capolavoro di Michail Bulgakov –  nella versione “libro da ascoltare” realizzata da Paolo Pierobon per Emons, di cui anticipiamo qui un breve audio (Gerardo Marrone)

Krasznahorkai, Newman, ecc.

barone cieli

Il desiderio personale per Babbo Natale l’ho pronto sulla punta della lingua. Il ritorno del barone Wenckheim di László Krasznahorkai, editore Bompiani, vincitore del National Book Award 2019 per la letteratura straniera. Tanta curiosità verso l’autore ungherese che ancora non conosco. Unanime il giudizio positivo della critica fin dal suo esordio con Sátántangó. Chi ha letto “Il ritorno” parla di una scrittura visionaria. Mi piacerebbe verificarlo di persona. Il nome di Krasznahorkai, tra l’altro, ricorre spesso tra i papabili al Nobel. In caso di un’assegnazione mi dispiacerebbe essere impreparata. Regalare un libro è impegnativo quasi come regalare un diamante: entrambi – come recita la pubblicità – sono per sempre. Difficile consigliare un titolo quando si ha una sola freccia al proprio arco. Cosa far trovare sotto l’albero a un proprio caro alla vigilia della festa più bella dell’anno? Titolo italiano o straniero? Genere? Andare sul classico o spingersi verso qualcosa di più sperimentale? Mumble… Mumble… Ce l’ho: I cieli di Sandra Newman, editore Ponte alle Grazie. È la storia di una donna che, di notte, attraverso i sogni, viaggia nel tempo e nello spazio. Si muove non solo tra secoli distanti, bensì anche tra Londra e New York. Una fiaba elegante, dalle atmosfere rarefatte, originalissima nel contenuto e nella forma. Aggiungo poi un P.S. alla lettera per Babbo Natale, come vuole la tradizioni dei grandi scambi epistolari. Per chi ha in famiglia parenti bislacchi che amano i racconti ecco tre titoli: La lotteria di Shirley Jackson, pubblicato da Adelphi. Una raccolta delle più belle storie della più famosa tra le raccontiste. Il celeberrimo La lotteria, da cui la compilation prende il titolo, considerato a giusta ragione uno dei paradigmi di questa forma di letteratura, da solo sarebbe già un regalo strepitoso. Accanto alla Jackson un’altra raccontistA: Lucia Berlin con il suo La donna che scriveva racconti, edizione Bollati Boringhieri. Per ritagliarsi la libertà economica di scrivere, mentre allevava anche i figli, Berlin ha lavorato come donna delle pulizie, segretaria, infermiera, centralinista, insegnante: un campionario di mestieri utile al lettore per figurarsi il mondo che troveranno nei suoi racconti. Infine per la raccolta italiana vi propongo una collezione fresca di stampa. I punti in cui scavare di Flavio Ignelzi, editore Polidoro. Le ragioni per cui lo consiglio? Si leggono nel pezzo scritto su LuciaLibri. (Antonietta Molvetti)

Arminio e Scurati

Arminio scurati

Mi piacerebbe che mi fosse regalata l’ultima raccolta di poesie di Franco Arminio, L’infinito senza farci caso (Bompiani) in quanto, avendo già letto molto di lui, lo considero uno dei più grandi poeti italiani viventi per la sua poetica capace di trovare tracce di vita pura e brillante in contesti e situazioni dove solo apparentemente regna la morte, la solitudine e l’abbandono. Mi piacerebbe regalare M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati, edito da Bompiani, perchè pur essendo un testo voluminoso, gode di una scrittura scorrevole e fluida in grado di trattare in maniera romanzata uno dei periodi più controversi e audaci della storia italiana novecentesca. (Alessandro Orofino)

Schmitt e Bobin

felix bobin

Félix e la fonte invisibile di Eric-Emmanuel Schmitt è un libro, edito da e/o, che sarebbe bello ricevere in regalo. Schmitt è tra gli scrittori che ho letto e apprezzato di più. Più viva che mai di Christian Bobin, pubblicato dalle edizioni San Paolo, è il piccolo capolavoro di un autore non abbastanza conosciuto in Italia, dove solo alcuni dei suoi libri sono stati tradotti. L’ho regalato e continuerò a regalarlo. (Lucia Porracciolo)

Ernaux e Ardone

ernaux Ardone

Il libro che mi piacerebbe trovare sotto l’albero di Natale è L’evento di Annie Ernaux, pubblicato da L’Orma. Il tema che affronta è l’aborto ed è una delle poche scrittrici che, attraverso testi autobiografici, indaga il mondo sociale ed esistenziale. E, poi, scrive divinamente. Il libro che regalerò è Il treno dei bambini di Viola Ardone, edito da Einaudi. Tocca le corde del cuore ed è impossibile restare impassibili dinanzi al racconto del protagonista Amerigo che riesce a far piangere e ridere allo stesso tempo. È un libro che coinvolge emotivamente. (Arcangela Saverino)

Coe e Calaciura

coe borgo

Il libro che vorrei mi regalassero è La famiglia Winshaw di Jonathan Coe (Feltrinelli). Uno dei miei libri preferiti, vorrei provare a sottolineare le pagine di una copia intonsa, per capire poi se mi colpiscono gli stessi passi. Quello che regalerò è senz’altro Borgo vecchio di Giosuè Calaciura (Sellerio), per me uno dei migliori degli ultimi anni. Uno di quegli scritti che ti riconcilia con la narrativa. (Camillo Scaduto)

Caviglia e Krauss

oloc krauss

Spero di poter leggere durante le vacanze natalizie, perché qualcuno me lo regalerà, un romanzo da poco edito da Giuntina, Olocaustico di Alberto Caviglia. Mi dicono di un’ironia con picchi incredibili. Tra i romanzi che ho più spesso regalato e che continuerò a donare c’è La storia dell’amore di Nicole Krauss (Guanda). Una frase? «C’era una volta un ragazzo che amava una ragazza, e la sua risata era una domanda a cui lui avrebbe voluto rispondere per il resto della sua vita». (Micol Treves)

I poeti di Freeman e Durastanti

nuova straniera

Sotto il mio albero di Natale vorrei trovare Nuova poesia americana, curato da John Freeman, uscito per Edizione Black Coffee, perchè è un’antologia che raccoglie voci contemporanee americane e sarei curiosa di leggere ciò che gli americani intendono raccontare del mondo di oggi, quale il loro sguardo sulla poesia e il linguaggio scelto per comunicare con noi lettori e poi perchè la capacità di John Freeman di scovare veri talenti letterari è sconfinata. Questo Natale regalerò La straniera di Claudia Durastanti, uscito per La Nave di Teseo, perchè è un romanzo tagliente, bruciante e penetrante, infinitamente sospeso fra realtà e illusione, fra saper raccontare e sapersi mettere all’ascolto di un ricordo. (Paola Zoppi)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *